Mauro Lustrinelli, ex attaccante della Nati, lancia l’ottavo di finale contro la Svezia: «Sfida impegnativa anche a livello mentale. Sin qui è stato un Mondiale bello e tutt’altro che scontato»
SAN PIETROBURGO (Russia) - Appuntamento con la storia. Superata la fase a gironi grazie al secondo posto alle spalle del Brasile, quest'oggi la Svizzera, che ai Mondiali non raggiunge i quarti di finale dal 1954 - quando la kermesse iridata si svolse proprio su suolo elvetico -, sfida la Svezia a San Pietroburgo nel match degli ottavi (16.00). Quella contro i rocciosi scandinavi, primi a sorpresa nel gruppo che ha visto la débâcle di una Germania fiacca e irriconoscibile, sarà una vera e propria prova di maturità per un gruppo cresciuto a dismisura negli ultimi anni.
«La Svezia non ha un grande blasone, ma si è dimostrata solida e organizzata: propone un 4-4-2 estremamente compatto che mette in difficoltà gli avversari - esordisce Mauro Lustrinelli, tecnico della U21 elvetica - Si sa difendere molto bene e poi in ripartenza attacca lo spazio riuscendo anche a creare superiorità numerica. Gli svedesi sanno fare male sulle palle ferme e sono abili nel creare “confusione” nell’area avversaria. Si difendono come squadra, ad immagine del lavoro svolto da Toivonen e Berg: sarà una sfida impegnativa anche dal punto di vista mentale. Insomma è un avversario ostico, ma per la Nati ci sono tutte le possibilità per passare il turno».
E raggiungere un traguardo attesissimo… «Sarà una partita difficilissima, ma c’è l’occasione di entrare nella storia. Rispetto a 4 anni fa abbiamo fatto passi in avanti sotto tutti gli aspetti. Guardando il tabellone si può fare davvero qualcosa di eccezionale, ma va anche detto che lo pensano tante squadre… (ride, ndr). È un Mondiale molto bello e aperto, tutt’altro che scontato. Non importa come ti chiami, conta quello che fai vedere sul campo...».
E in campo, sin qui, come hai visto la Svizzera? «L’ho vista bene a livello mentale e fisico. È uscita alla distanza in tutte le gare, con la Serbia - in particolare - il secondo tempo è stato fantastico. La Svizzera ha dimostrato di saper soffrire e fare male. Davanti si è dimostrata efficace. Si è confermato che in diversi possono fare gol e c’è ancora il potenziale per migliorare».
Da migliorare c’è sicuramente l’entrata in materia. «Andando in vantaggio contro la Svezia si potrebbe anche gestire un po’ la partita. Gli svedesi hanno il loro sistema di gioco e lo portano avanti indipendentemente dal risultato. Si difendono bene e sfruttano le poche occasioni che si creano. Con la Germania mi ha sorpreso la facilità con cui sono arrivati al tiro, pur uscendo raramente dalla loro “zona”. Nonostante la sconfitta in extremis contro i tedeschi non sono andati in confusione e contro il Messico (3-0), hanno impressionato. Con la Svezia probabilmente avremo più possesso palla, bisognerà rimanere tranquilli e far girare bene il pallone», conclude Mauro Lustrinelli.