L'attaccante australiano fu il grande protagonista del netto 31-0 rifilato dalla sua nazionale contro Samoa nel 2001, superando il record di Fuchs ottenuto il 1 luglio 1912
MOSCA (Russia) - Non solo Mondiali: calcio-Olimpiadi, un connubio che ha legato questo gioco alla massima rassegna sportiva mondiale in maniera quasi continuativa, fatta eccezione soltanto per l’edizione d’esordio del 1896 e quella del 1932.
Prima dell’"invenzione" della Coppa del Mondo di Jules Rimet, quindi, le squadre nazionali misuravano la propria forza durante i Giochi voluti dal barone De Coubertin: erano gli anni in cui il calcio stava acquisendo fama, gli anni in cui vennero fondati i primi club europei sull’onda di quanto avvenuto un paio di decenni prima in Inghilterra e in cui le nazionali erano composte semplicemente da amatori o studenti, con il Regno Unito quasi sempre a farla da padrone sul campo.
Nonostante le difficoltà incontrate per far crescere il movimento calcistico - e le sempre frequenti rinunce di numerose federazioni a mandare la propria nazionale - l'1.7 del 1912 si disputerà la partita che diede fama immortale a Fuchs. Il giocatore della Germania, infatti, nella partita contro la Russia zarista, pareggiò il record del danese Sophus Nielsen di 10 reti messe a segno in una sola gara internazionale ufficiale. Furono rifilati ben 17 gol ai malcapitati avversari: a chiudere i conti ci pensò il centravanti, tale Gottfried Fuchs, autore in precedenza di 9 nove reti che gli fecero agguantare il danese Nielsen che - quattro anni prima - ne aveva rifilati altrettanti alla Francia durante le Olimpiadi del 1908.
Il record resterà tra quelli più longevi: solo quasi 90 dopo, infatti, ci ha pensato Archie Thompson a sorpassare il tandem danese-tedesco, quando l’11 aprile 2001 mise a segno 13 reti nella partita tra la sua Australia e le Samoa Americane, gara utile per le qualificazioni ai successivi Mondiali, terminata 31-0.