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Valon Behrami parla dopo la partita contro Costa Rica: «Prestazione insoddisfacente ma con la Svezia possiamo farcela»
MOSCA (Russia) - «Siamo stati un po’ arroganti». Non usa giri di parola Valon Behrami per inquadrare la prestazione di ieri sera con il Costa Rica. Una prestazione che da un lato ha fatto storcere un po’ il naso ad appassionati e tifosi, ma che dall’altro ha regalato alla Nazionale di Petkovic l’accesso agli ottavi di finale. Il ticinese ha risposto ad alcune domande poste da 20 Minuten:
Valon la fiducia in voi stessi è un punto di forza di questa Nazionale. Ma contro Costa Rica sembra che ve ne sia stata troppa…
«Sì, esatto. Ne abbiamo avuta un po’ troppa. Siamo stati un po’ arroganti. Abbiamo iniziato bene i primi due o tre minuti e abbiamo forse pensato che tutto sarebbe stato facile».
Perché si è manifestata questa arroganza?
«A volte dobbiamo imparare a modificare il nostro stile di gioco. Se non è possibile costruire da dietro con passaggi rasoterra, dobbiamo giocare palla lunga. Ma ieri non eravamo pronti a questo. In più giocavamo sempre palle alte verso il nostro giocatore più piccolo. Ovvero Shaqiri».
Non facile giocare palle alte con Xherdan…
«Sì, effettivamente è un po’ dura (ride). Come squadra dobbiamo imparare a leggere meglio il gioco. Questa è la differenza tra le grandi squadre e quelle che vogliono diventarlo. Con Costa Rica lo abbiamo capito».
Aver preso quel 2-2 potrebbe rivelarsi uno shock salutare prima degli ottavi?
«Sì. È meglio sia successo oggi (ieri per chi legge, ndr) che la prossima settimana con la Svezia. Dopo dieci minuti la squadra era spezzata in due blocchi: dietro la difesa, davanti l’attacco. Senza centrocampo… Non capisco. Ma adesso abbiamo il tempo per lavorare e rimediare».
Quanto sei felice che questa prima partita dopo lo scandalo dell’aquila bicipite sia passata?
«Quando nei primi 20 minuti eravamo in difficoltà ci ho pensato per tre secondi: forse questa preparazione non era proprio ottimale (ride). Ma è andata così».
Cosa significa raggiungere gli ottavi di finale?
«Era il nostro obiettivo minimo. Ma ora vogliamo di più. Andare agli ottavi non basta. La Svezia, benché abbia una buona squadra, è battibile. Abbiamo una grande possibilità per compiere finalmente quel passo in più. Ma dobbiamo comunque rimanere umili. La troppa convinzione e sicurezza è controproducente».
Conosci la Svezia?
«Ho visto le partite di spareggio contro l’Italia e due match di Coppa del Mondo qui in Russia. Sono molto forti fisicamente e hanno un ottimo gruppo. Sono molto solidali. Hanno un gioco molto diretto e possono diventare pericolosi. Soprattutto con rapidi contropiedi. E con Costa Rica abbiamo visto quanto soffriamo questo tipo di gioco».
Quanto peseranno le assenze di Lichtsteiner e Schär?
«Prima dell’incontro avevamo parlato di questo. Avevamo detto che dovevamo stare attenti a non incorrere nel secondo giallo (anche Behrami era diffidato, ndr). Per me non è stato facile. Soprattutto per quello che è il mio stile di gioco. Perdiamo due grandi giocatori. Ma ne abbiamo altri che possono sostituirli. Giocheremo anche per loro due che sono squalificati, in modo che possano tornare a giocare nei quarti di finale».
Prima dei Mondiali tutti parlavano del possibile scontro con la Germania agli ottavi. Ma loro sono già a casa.
«È un mondiale pazzo. Dove può succedere di tutto. Guardando la Germania che torna a casa possiamo essere ancora più fieri di essere qui».
