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Il 25enne del Tottenham rischia seriamente di dover “congelare” la propria carriera europea
KAZAN (Russia) - Più di una volta è capitato di vedere calciatori esultare con il saluto militare dopo aver segnato un gol: dall’ormai iconico Cristiano Ronaldo che nel 2013 si prese gioco dell’allora presidente della Fifa Sepp Blatter, reo di averlo definito un comandante sul campo, al milanista Kessié che celebra in questo modo in ricordo del padre, al romanista Under, il cui gesto ha fatto discutere per la presunta valenza politica.
Tra i 23 convocati della Corea del Sud però c’è chi il saluto militare è tenuto a farlo durante l’inno nazionale: stiamo parlando di Ju Se-Jong, Hong Chul e Kim Min-Woo.
Il motivo? I tre stanno svolgendo il servizio di leva obbligatorio, da completare entro i 28 anni per tutti gli sportivi del Paese a meno che non abbiano ottenuto risultati prestigiosi con la propria rappresentativa nazionale. Un dovere che influisce non poco sulla carriera di un calciatore, visto che Se-Jong, di proprietà dell’FC Seul, è attualmente in prestito all’Asan Mugunghwa, un club di seconda divisione composto soltanto da giocatori in servizio di leva. Stesso discorso per i due compagni di nazionale, prestati dal Suwon Bluewings al Sangju Sangmu, altra società di proprietà delle forze armate.
A proposito di esercito ecco spiegate le lacrime di Son Heung-Min al termine della sconfitta col Messico: gli ottavi, per la Corea, sono ormai utopia e il 25enne - stella della squadra e considerato il più forte giocatore asiatico -, rischia seriamente di dover “congelare” la propria carriera europea (gioca nel Tottenham) per tornare a Seul e assolvere i suoi doveri di cittadino: 21 mesi nell’esercito a 1200 euro l’anno.
Questo Mondiali rappresentano forse l’ultima “scappatoia” per evitare la leva per Son, che non partecipò alla conquista della Coppa d’Asia del 2014 – che valse il salvacondotto ai convocati – e che uscì ai quarti di finale alle Olimpiadi del 2016 con l’Honduras.
