“Fondamentalmente agli americani non interessano i Mondiali di calcio americani”, cantava Elio. Ed ecco spuntare i nomi sulle maglie
MOSCA (Russia) - “Fondamentalmente agli americani non interessano i Mondiali di calcio americani”, cantava nel 1994 il gruppo Elio e Le Storie Tese in “Nessuno allo Stadio”, canzone diventata tormentone estivo anche grazie al suo essere sigla di un programma televisivo umoristico dedicato alla manifestazione.
Un’esagerazione, ma non troppo. Secondo un’indagine condotta nel 1994 risultava infatti che solamente il 17% degli statunitensi mostrasse interesse per le vicende sportive della nazionale a stelle e strisce. Anzi il 66% degli americani si dichiarava estraneo o disinteressato alla kermesse stessa.
Sarà stato anche questo motivo a spingere la FIFA a ricorrere a un’idea che avrebbe di fatto cambiato per sempre il costume del calcio. Il 18 giugno del 1994, per la prima volta nella storia, la Svizzera scese in campo contro i padroni di casa degli Stati Uniti, indossando magliette che riportavano anche (sulla schiena) i nomi dei vari giocatori. Un modo per far conoscere al pubblico americano, già avvezzo a questo tipo di pratica, l'”identità” dei campioni per i quali stava pagando il biglietto. Una trovata per scolpire nella nostra memoria di appassionati numeri e colori. Chi non avrebbe voluto indossare la 10 di Ciriaco Sforza o la 11 di Stephane Chapuisat? Ma come dimenticare anche la 11 di Romario, la 10 di R. Baggio o i completi tutti colore e fantasia, da lui stesso disegnati, del portiere del Messico Campos?
Una scelta che ebbe un successo folgorante, al punto che la Federazione non tornò più sui suoi passi. Almeno fino ad oggi. I cittadini islandesi, prima dell’ultimo Europeo, hanno sottoscritto una petizione per veder scendere in campo i giocatori della nazionale con il nome al posto del cognome sulle spalle. Una scelta che rispecchierebbe meglio le tradizioni di un popolo abituato a chiamarsi per, appunto, per nome. L’ipotesi al momento non è stata presa in considerazione dagli organi competenti. Un domani, chissà.