RUSSIA 2018Neuer: il ritorno del numero 1, ma che fatica fare il 12

 MOSCA (Russia) - Ha disputato solamente sette partite dal 20 marzo del 2017 ad oggi. Un calvario di quasi un anno e mezzo con una sola, meravigliosa, idea nella testa. Giocare altre sette gare in poco meno di un mese. Manuel Neuer è il capitano della Nazionale tedesca, l’ultimo portiere capace di rivoluzionare irreversibilmente il ruolo dell'estremo difensore stesso (prima di lui l’ultimo era stato Gigi Buffon).

Quando un atleta del genere si mette in testa un’idea, diventa poi difficile togliergliela dalla testa. Di questo ha dovuto convincersi anche il commissario tecnico Joachim Löw, che oggi contro il Messico lo schiererà al suo posto, a difesa della porta tedesca. La volontà capace di superare le avversità, la forza che trionfa sul dolore fisico, il mito del super atleta che rivive alimentando i sogni di gloria di una Nazionale già fortissima, ma pronta a diventare invincibile grazie al capitano ritrovato. E vissero tutti felici e contenti quindi? No. Al momento non è dato sapere se Neuer tornerà ad essere il numero uno dei numeri uno, così come non è dato sapere se la Germania saprà ripetere i trionfi del Mondiale brasiliano.

Sicuro è che di questa storia c’è un’altra faccia della medaglia. Quella della delusione di Marc-André ter Stegen, che dopo aver sognato la propria favola, dovrà riaccomodarsi in panchina. E se da un lato è vero che una competizione come il Mondiale si affronta e si vince in 23, che ogni giocatore può rivelarsi determinante in un mese come quello che ci apprestiamo a vivere, è altrettanto vero che con il numero 1 ne gioca uno solo. Essere il 12, in casi come questo, può essere però un mestiere decisamente più complicato.