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HCAPRistrutturare il non ristrutturabile: Lega e Municipio, l'Ambrì è tra due fuochi

18.06.14 - 08:32
Per ottenere la licenza per la LNA, i biancoblù sono obbligati dalla Swiss Ice Hockey a rendere migliore la Valascia. Ma non tutti gli interventi sono possibili e le multe sono dietro l'angolo
Ti-Press/Carlo Reguzzi
Ristrutturare il non ristrutturabile: Lega e Municipio, l'Ambrì è tra due fuochi
Per ottenere la licenza per la LNA, i biancoblù sono obbligati dalla Swiss Ice Hockey a rendere migliore la Valascia. Ma non tutti gli interventi sono possibili e le multe sono dietro l'angolo
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AMBRÌ – Sono giorni intensi, questi, dalle parti di Ambrì dove, tra un acquisto e l’altro, il club sta muovendosi per ottenere la licenza in vista della prossima stagione. Come in passato, la Lega sta facendo pressioni sulla società leventinese “colpevole”, tra l’altro, di avere una casa inadatta per il massimo campionato di hockey.

Dalla classica voce proveniente “dalla valle” abbiamo avuto conferma dei problemi della Valascia. “Swiss Ice Hockey ha chiesto ai sopracenerini di apportare delle migliorie all’impianto, tanti piccoli-grandi interventi atti a renderlo più sicuro. Queste migliorie però, queste ristrutturazioni, almeno stando alla legge, non si possono fare”. La Valascia è infatti una struttura non ristrutturabile, in quanto sita in zona valangaria. Ogni intervento dovrebbe essere vietato.

E allora, tra le richieste – anzi le imposizioni – della Lega e gli obblighi da parte del Municipio, il club come si deve comportare? “Probabilmente, come già è accaduto in passato, verrà trovato un accordo di massima che soddisfi tutte le parti. Almeno fino al 2018. Quel che so io è che in passato i lavori sono stati fatti abusivamente e per questo motivo la società è stata multata”.

Dal Municipio non hanno confermato questa dichiarazione.
“Che io sappia – ha ammesso Valerio Jelmini, primo cittadino di Quinto – mai un’ammenda è stata fatta al club. Ma non sono sindaco da sempre. Quel che deve essere chiaro è che l’Ambrì è, per noi, una grande risorsa. Abbiamo tutto l’interesse a fare il suo bene. Questo però senza infrangere le leggi. Laddove ci fossero delle irregolarità non potremmo esimerci dall’intervenire”.

La Valascia, pur più che affascinante, dimostra tutti gli anni che ha.
“Alcuni risanamenti sono stati fatti, e mi vengono in mente gli sky box che tanto hanno fatto parlare nei mesi passati, altri lo saranno a breve – ha aggiunto il sindaco sopracenerino – il nostro compito, come Municipio, è solo quello di verificare che tutti i lavori siano fatti rispettando le norme vigenti”.

L’unica soluzione per il problema biancoblù è la nuova pista.
“Il termine ultimo è il 2018. Oltre quella data l’Ambrì non può spingersi”.

Tempo per costruire l’impianto ce n’è parecchio…
“Nemmeno troppo. Secondo la mia esperienza, per una struttura del genere, dal primo colpo di piccone alla consegna servono almeno due anni. Ciò vuol dire che entro l’estate 2016 il progetto dovrà essere approvato in maniera definitiva e i lavori dovranno partire. Certo, magari potranno arrivare alla prima partita con l’interno perfetto e qualche piccolo intervento esterno ancora da fare. Solo questo, nulla più sarà però concesso”.

Quinto potrebbe trarre enormi vantaggi dal nuovo impianto.
“Verissimo. La nostra idea è quella di sfruttare tutto l’anno la Valascia che verrà. Lasciare all’Ambrì la parte “invernale” e poi utilizzare quegli spazi negli altri mesi. Incrementare le attività legate al piano e creare un polo per gli eventi è sicuramente una nostra intenzione”.

Chi pagherà per la costruzione della pista?
“Come Municipio lavoriamo a stretto contatto con la "Valascia Immobiliare" – ha chiuso Jelmini – Penso che alla fine i fondi per l’impianto saranno versati sia dal settore pubblico che da quello privato. Ancora però non è stato deciso in che percentuale”.

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