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HCL - L'ANALISILugano, ecco sei punti capitali

15.12.13 - 11:42
I bianconeri hanno concluso alla grande una settimana che si era aperta male, col capitombolo di Losanna: una gran reazione mentale e di squadra ha rimesso le cose apposto
Keystone
Lugano, ecco sei punti capitali
I bianconeri hanno concluso alla grande una settimana che si era aperta male, col capitombolo di Losanna: una gran reazione mentale e di squadra ha rimesso le cose apposto
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LUGANO – Dopo martedì sera, dopo la scoppola subita a Losanna qualcuno, forse, avrà storto il naso: dopo una lunga serie di vittorie, intervallate da qualche sconfitta seppure di misura, subire sei gol tutti in un colpo solo avrà fatto crescere più di qualche dubbio nella testa dei tifosi del Lugano.

“È stato solo un incidente di percorso, sull’arco di una stagione può capitare”. Parola di Patrick Fischer che giovedì, in vista di un weekend non proprio semplicissimo – sfide con Kloten e Davos – guardava al futuro prossimo con ottimismo. “Noi vogliamo solo fare sei punti nel fine settimana”, spiegava Ulmer prima di affrontare la doppia sfida contro gli Aviatori e i grigionesi. Il dubbio era: “sarà proprio così?”. A giudicare dai risultati ottenuti in pista, avevano ragione loro.

È stata una settimana tutto sommato strana: a Losanna, nei primi 10’ ha giocato solo il Lugano ma sono stati i vodesi a trovare le reti, quelle reti che hanno tagliato le gambe e intoccato l’umore dei bianconeri che hanno poi tentato – inutilmente – di rientrare nella sfida. Tra venerdì e sabato si è vista invece una squadra un po’ diversa rispetto alle ultime uscite: poco spettacolare – fatta eccezione per la prima rete realizzata al Kloten – ma molto più pratica, cinica e precisa anche in difesa (quanto pesa la mano di Andersson?).

Sia alla Resega che alla Vaillant Arena non si sono viste sfide entusiasmanti o ricche di occasioni, ma i bianconeri hanno avuto il merito di non subire praticamente nulla in difesa e di fare male in attacco. C’è ancora da lavorare, soprattutto in powerplay: i bianconeri con l’uomo in più faticano maledettamente, sono lenti e prevedibili con o senza Heikkinen.

La pausa per la Nazionale arriva nel momento giusto – nel 2013 si giocherà ancora solo una sfida, quella con lo Zugo del 23 dicembre – anche perché i ragazzi di Fischer, dopo aver “tirato” alla grande per due mesi per recuperare in classifica, hanno bisogno di riprendere fiato. La fatica si inizia a intravvedere anche nei giocatori più importanti: l’unico che davvero ancora impressiona – forse anche grazie alle cinque sfide non giocate lo scorso mese – è Metropolit che sembra essere tornato sui suoi livelli.

Sei punti conquistati su nove disponibili: una bella boccata d’ossigeno e un grosso capitale su cui investire. I 54 punti in classifica non assicurano nulla, ma danno un po’ più di serenità a McLean e compagni: il Losanna con due partite in meno è a -8, il Davos quinto e il Kloten quarto sono rispettivamente a 1 e 2 punti. Mancano ancora 16 partite al termine della regular season, ma guardando dove si trovava questa squadra soltanto due mesi fa, c’è da essere ottimisti.

Nella settimana del primo shutout della carriera di Merzlikins e della buona prestazione di Manzato di sabato, si è parlato degli estremi difensori anche a causa del comunicato che ha diramato il Lugano che faceva riferimento a una figura di coordinamento per i portieri bianconeri, dai più giovani fino ai professionisti. La notizia ha suscitato interesse, ma la società ha confermato che non si tratta di un nuovo ingaggio, ma di Leo Luongo, già all'opera nel club da alcuni mesi.

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