La NHL è con le spalle al muro. L'accordo tra proprietari e sindacato dei giocatori va trovato prima dell'Epifania, altrimenti 48 gare non saranno più possibili e la cancellazione diverrà inevitabile
NEW YORK (Usa) – Molti dei classici natalizi raccontano di un cattivo che si redime e, in qualche modo, con le sue gesta fa apprezzare a tutti il caldo spirito del Natale.
Uno di questi è Ebenezer Scrooge, personaggio del “Canto di Natale” (A Christmas Carol) di Charles Dickens. Arido e taccagno, Scrooge si ravvede dopo essere stato “visitato” da tre spiriti, quello del Natale passato, del Natale presente e del Natale futuro e si prodiga per salvare il piccolo Tiny Tim.
Non sarebbe fantastico se un miracolo natalizio del genere ci salvasse dal lock-out NHL? Come nel 1994 e nel 2004, dicembre è stato il mese nero della Lega (come d'altronde ottobre e novembre) e gennaio potrebbe essere ancor più nero se i proprietari delle franchigie e i giocatori non troveranno il modo di appianare le loro divergenze e salvare la stagione 2012-2013.
Le parti torneranno a parlarsi in questi giorni. Chissà che non sia la volta buona. Chissà che l'aria natalizia non renda tutti più buoni. E soprattutto ragionevoli. Il tempo per una stagione ridotta c'è ancora. Ma un nuovo stop non sarebbe sopportato. La pace va fatta ora, tra un pandoro e una bottiglia di champagne oppure fino al prossimo autunno in Nord America il disco non scivolerà più...