I bianconeri affrontano Zurigo e Berna, i leventinesi soltanto i grigionesi
LUGANO/AMBRÌ - A Lugano è giunta l'ora di un'inversione di tendenza. Con soli 7 punti conquistati sui 27 disponibili nelle ultime nove gare, in riva al Ceresio è ormai crisi: Chris McSorley non riesce a trovare l'interruttore della luce per illuminare le serate dei tifosi bianconeri. Contro Zugo, Ginevra e Bienne la sua squadra è riuscita a segnare soltanto una rete a incontro. La reazione arriverà nell'ultimo fine settimana prima della pausa per la Nazionale? Con Zurigo e Berna – questa sera in casa e domani nella Capitale – i ticinesi dovranno assolutamente cambiare marcia.
A Lugano sono i cosiddetti leader che proprio non riescono a trasformarsi in... locomotiva. Capitan Arcobello ha messo a segno un gol nelle ultime otto partite (a porta vuota a Rapperswil), Fazzini uno in dodici, Bertaggia (con l'attenuante dell'infortunio subito a Davos) è fermo a tre centri in diciotto gare e Boedker sembra aver già stancato il tecnico canadese. Insomma il piatto piange... Ma cosa si cela dietro al momento nero del Lugano? Difficile giudicare dall'esterno, ma le prestazioni non mentono. Specialmente nelle ultime uscite alla compagine sottocenerina, malgrado diversi rientri, è mancato un po' tutto: grinta, mordente, sacrificio e la voglia di lottare su ogni disco. Un quadretto preoccupante...
Dal canto suo l'Ambrì scenderà in pista una sola volta nel weekend, domani alla Gottardo Arena contro il lanciatissimo Davos, reduce da nove successi in dieci gare. Per i leventinesi una partita molto complicata ma sicuramente stimolante. Nelle ultime tre uscite la squadra di Luca Cereda ha ottenuto due punti, dando l'impressione di essere meno lucida rispetto al recente passato. Che forse la pausa stia arrivando al momento giusto in casa Ambrì, dopo una prima parte di campionato molto intensa e dispendiosa?