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HCAPL'Ambrì targato 2021/22 si è presentato: «Obiettivi? Pre-playoff e una Spengler da protagonisti»

26.08.21 - 22:11
Filippo Lombardi: «Per il nome della pista bisogna aspettare. Abbiamo delle offerte, ma non ci soddisfano».
Ti-press (Samuel Golay)
L'Ambrì targato 2021/22 si è presentato: «Obiettivi? Pre-playoff e una Spengler da protagonisti»
Filippo Lombardi: «Per il nome della pista bisogna aspettare. Abbiamo delle offerte, ma non ci soddisfano».
Oltre al pres biancoblù, nella presentazione al Casinò di Locarno hanno preso la parola Massimo Frigerio, Luca Cereda, Nicola Mona e il ds Paolo Duca: «Quinto straniero? L’obiettivo temporale è quello di averlo a disposizione per l’inizio della stagione».
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LOCARNO - Ancora tre amichevoli, a partire da quella di domani sera a Berna contro gli Orsi, poi sarà campionato. Già vibrante, l’attesa per il via della stagione 2021/22 è particolarmente amplificata in casa biancoblù, con l’Ambrì che giocherà il 10 settembre a Zurigo prima dello storico e sentitissimo esordio nella "Nuova Valascia", in agenda il giorno seguente contro il Friborgo.

«Era impossibile, quindi l’abbiamo fatto! Questo è lo spirito dell’Ambrì, di questa squadra e di questi ragazzi», lo dice forte e chiaro Filippo Lombardi, aprendo le danze nella conferenza di presentazione della nuova stagione e sottolineando la forza di volontà della società leventinese, che «non solo è riuscita a sopravvivere all’ultimo difficile ventennio, ma ha saputo reagire, vincere le battaglie decisive, ritrovare la propria identità e persino costruirsi una nuova casa».

«Prima dell’esordio non riusciremo a fare nessuna inaugurazione formale del nuovo stadio, perché fino all’ultimo momento stiamo ultimando i lavori e lucidando le ultime maniglie, ma recupereremo a dicembre con una grande festa», aggiunge il presidente, chiedendo poi un'eccezione ai propri tifosi: «Cantate la Montanara prima dell’ingaggio d’inizio del match col Friborgo, perché trovarsi nella nuova pista sarà la vittoria con la “V” maiuscola».

Intanto il nome della nuova arena resta ancora da definire. «Abbiamo sul tavolo delle proposte, ma non ci soddisfano. Abbiamo preso la decisione strategica di non accettare la prima offerta, ma piuttosto aspettare ancora qualche mese, quando tutti vedranno cosa rappresenta questa pista. A quel punto, probabilmente, sarà possibile negoziare delle soluzioni più confacenti alle nostre aspettative. Meglio un buon accordo 3 mesi più tardi, che uno cattivo che potremmo firmare domani. Per intanto si chiamerà Nuova Valascia? Il nome Valascia credo debba restare legato al luogo e alla mitica vecchia struttura, per ora questo impianto chiamiamolo Nuovo Stadio di Ambrì».

La parola è poi passata a Paolo Duca, che dopo aver presentato uno ad uno tutti i giocatori presenti, ha parlato di strategie, partenze e arrivi. «Siamo ufficialmente entrati nel quinto anno di questa gestione sportiva, ma la nostra strategia non cambia. La nostra priorità resta la formazione dei giovani. Lo sottolineano perché mi è già stato chiesto: rimaniamo un club formatore con una forte identità legata al nostro territorio. Abbiamo un roster allargato di 31 elementi, con 13 ticinesi. Più di un terzo di chi gioca si è formato nel nostro settore giovanile. Questo è motivo di vanto».

Dopo aver ringraziato tifosi, società e ogni membro dello staff per i sacrifici della scorsa annata, dove «rimanendo uniti e solidali in un periodo storico molto difficile si è salvata una stagione disastrosa dal punto di vista finanziario», il ds ha parlato di obiettivi sportivi. «In termini di risultati vogliamo raggiungere i pre-playoff e partecipare da protagonisti alla Spengler. Inoltre vogliamo trasmettere e portare nel nuovo stadio lo spirito combattivo e i valori che da sempre contraddistinguono l’Hcap». Infine una precisazione sul quinto straniero, ancora da ingaggiare per sopperire alla lunga assenza di Matt D'Agostini (infortunato). «Stiamo valutando ogni opzione e i tempi non sono ancora maturi per annunciarlo. L’obiettivo temporale è quello di averlo a disposizione per l’inizio della stagione».

Il puck è poi passato a coach Cereda. «Quest’anno la nostra preparazione è un po’ cambiata, rispetto al solito abbiamo modificato leggermente i cicli di allenamento - spiega il timoniere biancoblù - I ragazzi hanno lavorato bene e i primi step ci hanno dato soddisfazioni. Abbiamo messo le basi a livello fisico e sui principi di gioco, per poi continuare a costruire. Per la prima volta il nostro roster è cambiato parecchio da un campionato all’altro. Qualcuno si è dovuto abituare a nuovi ritmi e nuovi obiettivi di gioco». 

Cereda ha poi sottolineato l’importanza del gruppo e parlato di obiettivi. «“A vincere sono sempre le squadre, mai i singoli”. Su questo principio portiamo avanti il nostro lavoro. Come obiettivi vogliamo portare i nostri valori nella nuova pista e fare i pre-playoff. Vuol dire lasciare 3 squadre dietro di noi. Non sarà semplice, ma è fattibile. Possiamo farlo essendo un buon gruppo tra staff, giocatori, dirigenza e pure tifosi, che siamo felicissimi di poter ritrovare. Non vediamo l’ora di aprire l’era nella nuova pista».

Tornando proprio sul sogno della nuova pista - divenuto ormai realtà - la parola è poi passata a Massimo Frigerio, presidente Valascia Immobiliare SA. «Due anni fa i lavori erano appena iniziati, ora l’arena è quasi finita. Insomma da semplice sogno a realtà. Si è creata una struttura imponente grazie al lavoro di tante persone capaci. Tengo a precisare che l’11 settembre l’impianto non sarà “finito” al 100%. Ci saranno ancora delle cose da sistemare. Ogni giorno qualcosa cambia e i lavori avanzano grazie a 140-150 operai che sudano sul cantiere. Tutti stanno dando il 150% per arrivare pronti all’11 settembre».

Le ultime battute sono toccate a Nicola Mona, CEO biancoblù che ha messo l’accento sulle norme legate al Covid. «Proprio oggi abbiamo ricevuto l’ok dal Cantone per il nostro piano di protezione. Giocheremo davanti al pubblico e senza restrizioni. Il pubblico sarà senza mascherina. Questa libertà però arriva con un obbligo ben preciso: il possesso del certificato Covid. Entra solo chi ha un certificato valido».

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