I bianconeri sfideranno un rivale tosto e ambizioso.
Meccanismi da oliare e gioco da rendere più fluido: questa è la strada per diventar grandi.
LUGANO - Il Friborgo è una delle big di questo campionato. Per investimenti, qualità e ambizioni può, a ragione, puntare a vivere una stagione da protagonista assoluto. Questa sera però, alla Cornèr Arena, non giocherà da grande favorito. I Dragoni si troveranno infatti di fronte un Lugano che lentamente - a causa anche dei problemi organizzativi portati dalla pandemia - sta trovando la miglior versione di sé stesso. I bianconeri hanno già un’ottima fase difensiva (2 gol concessi a partita, miglior media del campionato) e stanno facendo enormi progressi “davanti”. Lì serve che i meccanismi siano oliati, ma più minuti di ghiaccio vengono “consumati” e più il gioco diventa fluido. Ne sanno qualcosa Langnau e Ambrì, che nel weekend hanno subito la rimonta di un Lugano partito contratto ma riuscito a distendersi con il passare del tempo.
Pur già in grado di esprimersi a un buonissimo livello, nelle ultime uscite il Friborgo ha invece un po’ rallentato. E, soprattutto, ha subito troppo. Le 13 reti incassate in 240’ (3.25 a match) non fanno infatti dormire sonni tranquilli a Christian Dubé, conscio del fatto che, con questi numeri, la trasferta ticinese non sarà di certo felice.