Sotto 2-0 dopo 40' gli uomini di Pelletier hanno capovolto la contesa: 4-2 il risultato finale.
Per il Lugano un weekend da sei punti.
di Alex Isenburg
LUGANO - Come in occasione della prima sfida stracantonale, anche il secondo derby stagionale è andato al Lugano, capace di battere in rimonta l’Ambrì-Piotta con il punteggio di 4-2.
Entrambe le compagini erano reduci dai sofferti successi di venerdì sera, ma sia Pelletier che Cereda hanno, volenti o nolenti, attuato qualche accorgimento nei rispettivi lineup (sul fronte biancoblù da notare in particolare il debutto stagionale di Pinana).
L’inizio di partita, contraddistinto da un discreto ritmo e poche interruzioni, è stato tutto fuorché spettacolare: con le due compagini improntate maggiormente sul rigore difensivo, a latitare sono state le occasioni. Il primo squillo del confronto è andato in scena solo all’ottavo minuto, quando Carr ha scagliato un preciso polsino che si è infranto sul palo alla sinistra di Ciaccio. I leventinesi, dal canto loro, si sono affacciati di rado dalle parti Schlegel, andando però vicini alla rete del vantaggio con Flynn, abile a smarcarsi nello slot ma incapace di concretizzare una ghiotta chance dopo 16’ di gioco. Lo stesso numero 10 statunitense, a pochi secondi dalla prima sirena della sirena, ha altresì sciupato un interessante due contro uno, concludendo centralmente.
Nella frazione centrale la partita si è di colpo animata, infatti, dopo alcune occasioni per parte, è stato l’ex di turno Kostner a sbloccare le marcature. L’altoatesino, alla prima rete stagionale, ha trafitto Schlegel con un pregevole tiro di polso. Il secondo gol di serata per i biancoblù è invece arrivato in powerplay, scaturito da un’ingenua penalità rimediata da Arcobello, e a timbrare il cartellino è stato Zwerger (anch’egli a digiuno di gol sino a questa sera). L’austriaco ha svestito i panni da assistman per indossare quelli dello scorer: suo lo slapshot di rara precisione che è andato a togliere le ragnatele nel “sette” alla destra dell’incolpevole Schlegel. Lo stesso estremo difensore dei padroni di casa ha poco dopo rischiato oltremodo su un innocuo appoggio da centro pista a opera di Hächler, venendo però graziato dal palo. Da lì in poi i bianconeri hanno ulteriormente esercitato una pressione enorme sui rivali (costringendo anche Cereda a chiamare il timeout), tuttavia Ciaccio ha sempre risposto presente, rendendosi protagonista di alcune parate di pregevole fattura. A pochi secondi della sirena e in superiorità numerica i bianconeri erano finalmente riusciti a infrangere il muro eretto dal portiere ex Langnau, ma un erroneo e anticipato fischio di Wiegand ha negato loro la gioia del gol. Ciaccio non aveva infatti coperto il puck con il proprio guantone, quindi il gioco sarebbe dovuto continuare e la rete sarebbe stata valida.
L’inizio dell’ultimo periodo regolamentare ha visto il Lugano premere ancora con veemenza dalle parti dell’eroico Ciaccio, che ha però dovuto arrendersi al 36° tiro in porta. È stato Wolf a dare il là alla rimonta del Lugano con un potente tiro dalla blu. Qualche minuto dopo, il difensore austriaco è stato imitato da Morini che, con Hächler espulso, ha ribadito in rete un disco vagante dalle parti del portiere biancoblù. I padroni di casa hanno avuto il merito di continuare a premere sull’acceleratore e, su una azione di contropiede imbastita da Heed, è stato Suri a trovare fortunosamente il primo di vantaggio di serata per i suoi. Dopo un rapido consulto al monitor, gli arbitri hanno giustamente convalidato il gol del numero 9, che ha deviato il puck in maniera decisiva, ma regolare, con l’ausilio del pattino. Il sigillo finale del confronto lo ha poi messo Carr nel disperato tentativo finale senza portiere dell’Ambrì, chiudendo la contesa sul 4-2
Il Lugano ha, a conti fatti, meritato di vincere questo derby, poiché per ampi tratti ha dominato i rivali sopracenerini. I bianconeri hanno soprattutto avuto il merito di non demordere difronte a un Ciaccio a lungo intrattabile e anzi hanno incrementato i propri sforzi nel terzo tempo. Negli ultimi venti minuti di gioco sono finalmente riusciti a raccogliere i frutti di quanto seminato, incamerando così sei preziosi punti nel weekend.
L’Ambrì esce invece sconfitto in una partita gestita comunque bene fino a metà partita, poiché, seppur tirando meno era riuscito a contenere gli sforzi bianconeri. Tuttavia, una quantità infinita di block shots e un Ciaccio formato extralusso non sono bastati ai leventinesi per impedire la rimonta avversaria. Dopo il gol di Zwerger gli uomini di Cereda hanno abbassato troppo il proprio baricentro, non riuscendo più a rendersi sufficientemente pericolosi davanti.
LUGANO – AMBRÌ PIOTTA 4-2 (0-0, 0-2, 4-0)
Reti: 26’54” Kostner (Grassi, Pezzullo) 0-1; 32’34” Zwerger (Hächler, Nättinen, 5c4) 0-2; 42’38” Wolf (Kurashev) 1-2; 48’22” Morini (5c4) 2-2; 51’09” Suri (Heed) 3-2; 59’10” Carr ( Kurashev) 4-2.
LUGANO: Schlegel; Riva, Heed; Wellinger, Loeffel; Chiesa, Nodari; Wolf. Fazzini, Arcobello, Boedker; Carr, Kurashev, Bürgler; Suri, Herburger, Traber; Bertaggia, Morini, Walker; Romanenghi.
AMBRÌ-PIOTTA: Ciaccio; Ngoy, Fora; Fischer, Hächler; Pezzullo, Fohrler; Pinana. Zwerger, Novotny, Nättinen; Kneubühler, Flynn, Rohrbach; Grassi, Kostner, Trisconi; Mazzolini, Goi, Dal Pian; Neuenschwander.
Penalità: 2x2’ Lugano; 4x2’+ 1x10’ (Hächler) Ambrì.
Note: Cornèr Arena, 30 spettatori. Arbitri: Wiegand, Hungerbühler; Obwegeser, Burgy.