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HCAPAmbrì, stagione al via: «Unione e consapevolezza, sarà un campionato lungo e difficile»

01.10.20 - 08:00
Stasera scatta il campionato. L'Ambrì di Cereda inizia affrontando un Berna ambizioso e "ferito", poi sarà subito derby.
TiPress/archivio
Ambrì, stagione al via: «Unione e consapevolezza, sarà un campionato lungo e difficile»
Stasera scatta il campionato. L'Ambrì di Cereda inizia affrontando un Berna ambizioso e "ferito", poi sarà subito derby.
Il coach parla chiaro e tiene tutti con i piedi per terra: «Rimaniamo una squadra di bassa classifica, ma non vuol dire che ci arrendiamo. Esserne consapevoli può diventare un punto di forza. Gli "acquisti" Kostner, Rohrbach e Kneubuehler? Elementi importanti, ma serve pazienza».
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AMBRÌ - Berna, Lugano e GCK Lions da affrontare tutte d’un fiato. Dopo il training camp più lungo della storia, con il Covid che ha dilatato i tempi d’attesa e scombussolato i piani originali, questa sera scatta finalmente la National League con l’Ambrì impegnato nella Capitale. Dopo un antipasto succulento e subito piccante - l’Orso ferito dalle delusioni della scorsa stagione parte con grandi ambizioni e una rosa di primissimo livello -, domani sarà già tempo di derby. Davanti ai 3’100 della Valascia si consumerà la prima stracantonale, con gli uomini di Cereda, battuti nei due recenti incroci amichevoli, vogliosi però di confermare il trend delle ultime due stagioni, con ben 8 vittorie negli ultimi 12 duelli in campionato. Domenica spazio invece alla Coppa Svizzera contro gli zurighesi.

«Siamo felicissimi di cominciare, l’attesa è stata lunghissima e finalmente si parte - interviene Luca Cereda, head coach alla sua quarta stagione alla guida dell’Ambrì - Sono soddisfatto del nostro percorso di avvicinamento, c’è stato tanto lavoro e tanto volume. Il campionato non sarà uno sprint ma una maratona, abbiamo di fronte un cammino lungo e difficile».

Lungo, difficile e ricco di incognite generate dal covid. A livello economico, per aiutare la società, i dipendenti hanno deciso di rinunciare al 22% della parte del salario eccedente gli 84'000 franchi.
«In questo particolare momento della nostra esistenza era un gesto dovuto. Un gesto di solidarietà e unione che tutti hanno accettato. È un bel segnale che ci fa guardare ai prossimi mesi con una carica ancora maggiore. Trovare un’intesa è stato abbastanza semplice. Dopo le cifre presentate dal club e dopo aver saputo quanti spettatori potessero effettivamente accedere alla Valascia, si è trovata velocemente un'intesa».

A livello sportivo Cereda, in maniera molto cruda, parla chiaro e tiene tutti con i piedi per terra. L’Ambrì è e rimane una squadra da bassa classifica. 
«È così, ma questo non vuol dire che ci arrendiamo o piangiamo addosso. Non andiamo in pista per perdere, ma prima lo capiamo e prima diventerà un nostro punto di forza. Quando si conoscono i propri limiti si vanno a cercare tutte le alternative per essere competitivi. Negli ultimi anni siamo stati bravi a trovare unità tra dirigenza, staff, giocatori e tifosi: si tratta di fare la stessa cosa».

L’assenza di un difensore straniero potrebbe farsi sentire, ma - allo stesso tempo - i giovani potranno beneficiare di più spazio e maggiori responsabilità.
«Indubbiamente, anche se in alcuni casi magari peccheranno a livello d’esperienza. È normale. Non hanno ancora la costanza di un veterano per gestire determinate situazioni. Faranno cose buone e anche degli errori, ma fa parte del gioco e del percorso di crescita. Si tratta di insistere col lavoro e la dedizione.

Al momento su cosa dovete ancora insistere?
«Sicuramente manchiamo sulla costanza nei 60’ e sulle quattro linee. Abbiamo giocatori che hanno ancora bisogno di tempo. Non siamo al nostro massimo, ma non esistono segreti: bisogna continuare a lavorare».

Il mercato, anche per l’Ambrì, è stato condizionato dal Covid. Tre rinforzi, considerando la sfortuna che li ha colpiti nella scorsa stagione, potrebbero essere Kostner, Rohrbach e Kneubuehler.
«Per noi sono tre elementi importanti. Causa infortuni hanno giocato pochissimo e sono tre esempi di giocatori che avranno bisogno un po’ di tempo per tornare al top. Hanno già fatto delle buone partite in amichevole, ma devono trovare la costanza. Da giocatore sono stato fermo un anno e so cosa significa. È tosta rientrare e ritrovare costanza. A loro servirà un po’ di pazienza, perché all’inizio la testa vorrà fare una cosa mentre il fisico ne fa un'altra».

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COMMENTI
 

F/A-18 3 anni fa su tio
Vecchio , cuore bianconero......, Ole!

cle72 3 anni fa su tio
Bravo Luca sempre preciso, lucido e reale nelle interviste. Non è da tutti ammettere d'essere una squadra da bassa classifica. Noi tifosi crediamo nel progetto e aspettiamo di cogliere i frutti. Ambri una storia una grande squadra. Cuore e orgoglio bianco blu!
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