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HCAPTest, derby e conto alla rovescia: «Ottobre sarà difficile: si passerà da zero a cento in un attimo»

10.09.20 - 08:00
Prestando sempre attenzione all'evolversi della pandemia, si avvicina l'inizio della stagione. La parola a coach Cereda.
TiPress/archivio
Test, derby e conto alla rovescia: «Ottobre sarà difficile: si passerà da zero a cento in un attimo»
Prestando sempre attenzione all'evolversi della pandemia, si avvicina l'inizio della stagione. La parola a coach Cereda.
Il timoniere biancoblù ha parlato della preparazione e non solo... «Stiamo affrontando il training camp più lungo della storia. Grassi? L'ho visto bene, ma anche a lui servirà pazienza. Novotny? Al momento lo consideriamo il nostro quarto straniero».
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BIASCA - Sarà una stagione complicata, con tante incognite e una situazione in costate evoluzione che, anche se nessuno se lo augura, potrà portare a dei rinvii dettati dal Covid. Lo sanno i club, lo sa la Lega e lo sanno i giocatori, che dopo mesi di allenamenti e una pausa anomala per lunghezza e modalità, contano i giorni che mancano all'ingaggio d'inizio della nuova stagione.

«Stiamo affrontando il training camp più lungo della storia dell'hockey, forse in Russia negli anni '80 facevano qualcosa del genere...», interviene col sorriso e una mezza battuta Luca Cereda, head coach dell'Ambrì che si è rivolto ai media nel primo incontro in vista della nuova stagione. «In questi mesi ci sono stati tanti cambiamenti e ci siamo dovuti adattare. Non solo noi, ma in tutti i settori. Per fare un esempio, solo un anno fa non avrei mai immaginato di dover andare alle riunioni scolastiche dei miei figli con una mascherina. Anche noi, a livello sportivo, dovevamo essere bravi a capire come affrontare la situazione. Nella prima fase, quella dell'isolamento e del lavoro fisico a casa, avevamo introdotto 3 "ritrovi" video a settimana per sentirci squadra e mantenere lo spirito di gruppo».

Un passo alla volta, anche per gli eventi sportivi, si vede la luce in fondo al tunnel. Dal 1. ottobre scatta il campionato - piste occupate per i 2/3 dei posti a sedere -, anche se bisogna ancora abituarsi all'idea...
«Abbiamo deciso di programmare due derby amichevoli anche per questo. Noi siamo ogni giorno sul ghiaccio e dentro a questo mondo, ma gli appassionati ovviamente no. Era il momento di "far montare la panna" e dare un po' d'adrenalina anche ai tifosi: il momento di risvegliare il mondo dell'hockey dal letargo».

L'emergenza ha messo alle strette tutti i settori compresi lo sport e l'economia, con i club confrontati a perdite importanti e buchi anche milionari. Eppure, tra prestiti e giocatori in arrivo dalla NHL con contratti anche di breve durata, i colpi non sono mancati.
«Noi stiamo portando avanti la nostra metodologia di lavoro iniziata nel 2017. È un percorso che divido in tre fasi: costruzione, consolidamento e progresso. Adesso siamo nel pieno del consolidamento, nel senso che cerchiamo di confermare e mantenere quanto di buono fatto in questi primi anni. L'arrivo della nuova pista dovrebbe poi aiutare anche il progresso, sia dal lato economico che da quello legato alle infrastrutture. Ad oggi il virus, tra campionati "stroncati" e assenza di pubblico, ha portato tante problematiche e anche l'Ambrì ne è stato toccato. Bisogna rimanere compatti nella tempesta. A livello generale mi piace dire che non avremo un milione in più da spendere, ma dobbiamo avere un milione in più di idee: è una caratteristica dell'Ambrì. Dobbiamo farlo per provare a colmare il gap con le altre».

Insomma farsi trovare pronti e valorizzare ogni elemento a disposizione. A proposito di idee, Cereda ha pensato di testare lo scenario di un suo isolamento forzato causa covid, con la squadra che si ritroverebbe temporaneamente senza head coach e guidata dal resto dello staff.
«Proprio così, è un qualcosa che in stagione potrebbe realmente capitare. Una mattina della scorsa settimana ho pensato di provare questo esperimento. Alle 7.30 ho comunicato allo staff che non potevo allenare e avrebbero dovuto preparare la seduta. La squadra lo ha scoperto dopo. Mi sono "nascosto" e ho osservato il tutto: devo dire che hanno reagito bene».

Il primo ottobre ripartirà dunque il campionato dopo oltre 7 mesi di stop. C'è il rischio di sentire la pressione e voler strafare?
«Sarà il mese più difficile, bisognerà gestire le emozioni e rimanere tranquilli. In effetti i ragazzi passeranno da zero a 100 in un attimo, con una quindicina di partite in trenta giorni. Non siamo più abituati, anche a livello mentale sarà importante gestire la situazione. Mi immagino degli alti e bassi».

Anche Daniele Grassi, reduce da un infortunio e rientrato lo scorso sabato nel test contro il Rappi, avrà tantissima voglia di ghiaccio.
«Nel suo esordio l'ho visto bene, anche meglio di quanto ci aspettassimo. Pure a lui però servirà pazienza. Non deve volere tutto e subito. Per recuperare appieno ci vorranno dei mesi. La situazione di Novotny? Al momento lo consideriamo il nostro quarto straniero. Avevamo già previsto che rimanesse con noi fino alla fine della pre-season. Se, come appare molto probabile, la situazione rimanesse questa, resterà con noi».

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COMMENTI
 

Evry 3 anni fa su tio
E dai, iniziano di nuovo le starnazzate, fate tranquillamente i passi secondo la gamba e basta lagne gratuite! Auguri

Bibo 3 anni fa su tio
Risposta a 898982
Lo sai vero che l'unico che starnazza e fa commenti roboanti sei tu? Auguri.

gmx47 3 anni fa su tio
grande Luca ottimo allenatore !!! vai così luca
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