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NHL«Elvis può arrivare al livello dei migliori portieri della Lega»

05.05.20 - 12:00
Il GM dei Columbus Blue Jackets vola basso: «Il lettone ha avuto un primo anno molto buono ma deve ancora lavorare».
keystone-sda.ch (Paul Vernon)
«Elvis può arrivare al livello dei migliori portieri della Lega»
Il GM dei Columbus Blue Jackets vola basso: «Il lettone ha avuto un primo anno molto buono ma deve ancora lavorare».
L'ex Lugano ha recentemente firmato un contratto biennale da 8 milioni di dollari.
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COLUMBUS - Tre milioni di dollari per il prossimo anno e cinque per il 2021-2022. Il rinnovo firmato con i Columbus Blue Jackets ha fatto diventare Elvis Merzlikins un protagonista della NHL che verrà. Non più uno (dei tanti) che assaggia la Lega più famosa e ricca del mondo con la speranza di potersi ritagliare uno spazietto o raccogliere qualche briciola; bensì un punto fisso, una certezza per molti anni a venire.

Tale lusso, il lettone se l'è costruito unendo alle sue enormi qualità un carattere e un'etica lavorativa forgiatisi nel tempo. Nel suo primissimo periodo statunitense ha faticato, dubitato e ingoiato bocconi amari. Tutto questo l'ha tuttavia aiutato a crescere e a sbocciare. Ambientatosi, l'ex Lugano ha infatti cominciato a incantare. “Sensazionale”, “incredibile”, “magnifico” sono solo alcuni tra i termini usati dalla stampa nordamericana per raccontare le sue parate e prestazioni. E la strada è ancora lunga.

«Sono convinto che possa crescere ancora molto fino ad arrivare al livello dei migliori portieri della Lega – ha raccontato Jarmo Kekäläinen, GM dei CBJ – Deve continuare a lavorare».

Per quanto visto sul ghiaccio, la scommessa è stata vinta.
«Da chi? Secondo me non è ancora stata vinta. Elvis è solo all'inizio della sua carriera. E noi... posso solo dire che Merzlikins ha avuto un primo anno molto buono e per questo è stato ricompensato con un nuovo contratto. Ci aspettiamo che possa continuare per la strada intrapresa».

E in Ohio, in fondo, il lettone ha mostrato solo una parte di quel che è capace: lui che eccelle nelle partite più dure. Nei playoff per esempio.
«Abbiamo visto quel che ha fatto in carriera. Auspichiamo che possa ripetersi anche qui in NHL, quando sarà chiamato in causa in sfide importanti».

Una scelta “bassa” e una strada tortuosa prima di arrivare in Nord America. Elvis, alla fine, può essere considerato una sorpresa?
«Per gli altri forse, non per noi. L'avevamo seguito molto bene prima che arrivasse, prima di decidere di dargli un'opportunità. Non possiamo dunque dire che ci abbia sorpreso. Ha confermato quanto sapevamo e quanto speravamo». 

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