Corsa playoff, tutto in 19 giorni. Questa sera scatta il rush finale ed è subito derby. La parola a Grégory Christen, ex attaccante di Ambrì e Lugano
LUGANO - Corsa playoff, tutto in 19 giorni. Archiviata l’ultima sosta per la Nazionale, scatta questa sera la volatona finale, con almeno mezza National League pronta a darsi battaglia fino al 29 febbraio per conservare - o guadagnare - un posto nella top-8. Se Losanna e Bienne (a quota 65), sembrano più tranquille; Lugano, Langnau, Friborgo, Berna e Ambrì sono racchiuse in una manciata di punti.
Proprio biancoblù e bianconeri, alla Cornèr Arena, si affronteranno questa sera nel quinto derby stagionale.
«L’Ambrì in questa stagione ne ha già vinti tre, sbaglia raramente queste partite e col suo gioco si è rivelato un osso durissimo per il Lugano», esordisce l’ex attaccante Grégory Christen, che in LNA ha indossato le maglie di entrambe le ticinesi. «L’ultimo derby, finito 7-2, era costato carissimo a Kapanen, poi esonerato. Ora vedremo se con Pelletier qualcosa è cambiato anche in questo senso, ovvero se i bianconeri troveranno le giuste soluzioni per contrastare il gruppo di Cereda. Adesso gli stranieri “funzionano” e questo cambia un po’ le dinamiche di tutta la squadra».
Nel frattempo, proprio con Pelletier al timone, il Lugano ha cambiato passo tornando sopra la riga e guadagnando un piccolo margine su chi insegue.
«Una serie di vittorie dà sempre fiducia e poi tutto va un po’ più liscio. Il Lugano si è tolto un po’ di pressione, ma il campionato resta difficile da decifrare. In questo senso anche il calendario non aiuta, perché alcune squadre hanno 1-2 partite in meno».
Questa sera chi ha più da perdere?
«Tra infortuni e un calendario fittissimo, l’Ambrì ha sempre fatto il suo e vissuto un campionato sicuramente positivo. Detto questo è un attimo indietro e non ha più margine di manovra. Perdere il derby, arrivati a questo punto, potrebbe essere decisivo: è quasi un match da dentro o fuori. Da parte sua il Lugano ha un piccolo margine e avrà meno pressione. Pelletier inoltre ha l’esperienza per gestire queste situazioni. Sa dell’importanza del derby, ma il destino del Lugano non passa solo da qui. Si può dire che per i bianconeri sarà una battaglia, mentre per i biancoblù sarà una vera guerra».
Tra le squadre in lotta per la top-8 c’è anche il Berna, affidato di recente a Kossmann.
«Lo si immaginava, ma la partenza di Genoni ha fatto davvero malissimo agli Orsi. Il potenziale c’è e possono ancora reagire, ma bisogna anche vedere se il vero problema era davvero l’allenatore… Se così fosse, vanno valutate le tempistiche. Forse l’avvicendamento è arrivato troppo tardi».
Negli ultimi anni una “big” è sempre rimasta fuori…
«Esattamente. Chissà che questo non sia proprio l’anno del Berna... Mancano sempre meno partite e la pressione sale. Paradossalmente penso che la posizione dell’Ambrì sia più comoda rispetto a quella di Friborgo e Berna. Orsi e Dragoni hanno più gare da giocare e potrebbero “perdersi” in calcoli strani. Sarebbe un errore. I biancoblù invece devono vincere e stop. Non devono guardare le altre squadre».
Per il Friborgo, sempre molto attivo sul mercato ma già fuori dai playoff lo scorso anno, sarebbe un fallimento.
«In quel caso bisognerebbe porsi delle domande sulla pianificazione. Lì, a pagare, non credo sarebbero i giocatori...».