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HCLPelletier, Lugano e... Vauclair 21 anni dopo il titolo: «È come se fossi ritornato a casa»

08.01.20 - 11:10
Il 54enne è cresciuto in qualità di allenatore nel settore giovanile bianconero (1989-2000) e con il numero 3 ha conquistato nel 1998 il campionato svizzero con gli Juniori Elites
Tipress, archivio
Pelletier, Lugano e... Vauclair 21 anni dopo il titolo: «È come se fossi ritornato a casa»
Il 54enne è cresciuto in qualità di allenatore nel settore giovanile bianconero (1989-2000) e con il numero 3 ha conquistato nel 1998 il campionato svizzero con gli Juniori Elites
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LUGANO - Il nuovo Lugano di Serge Pelletier ha iniziato il 2020 come meglio non poteva, ovvero vincendo entrambe le partite disputate. Contro Friborgo (4-2) e a Berna (5-2), l'head-coach è dunque riuscito a pareggiare il proprio bilancio personale da quando siede sulla panchina bianconera. Grazie a questi sei punti Sannitz e compagni – attualmente noni in classifica (43 punti) – hanno nel mirino l'ottava piazza occupata proprio dagli Orsi, che distano due lunghezze (45). 

Ricordiamo che, giunto alla Cornèr Arena poco prima di Natale, Pelletier si è dovuto immergere immediatamente nella nuova realtà, ritrovandosi a Davos senza nemmeno aver condotto un allenamento con la squadra (2-3). Due giorni dopo è caduto in casa con il Losanna (0-2), ma in seguito è stato in grado di approfittare alla perfezione della sosta natalizia per iniziare a inculcare ai giocatori il proprio credo. «Dopo un inizio difficoltoso abbiamo avuto la possibilità di poter lavorare su alcuni aspetti durante la pausa di Natale e questo ci ha permesso di costruire qualcosa di nuovo a partire dall'inizio del 2020», ha analizzato proprio Pelletier. «La squadra? Ho subito avuto delle buone sensazioni, anche perché nel gruppo ho ritrovato cinque-sei giocatori che avevo già allenato in passato».

Come Julien Vauclair, presente nel roster degli Juniori Elites del Lugano del 1998, quando insieme avete conquistato il primo (e unico!) campionato giovanile della storia... «È vero e sono davvero contento di essere nuovamente a Lugano. Ho rivisto molte persone che c'erano già all'epoca e questo ha sicuramente facilitato la mia integrazione. È come se fossi ritornato a casa».

Il prossimo weekend ci sarà il delicato doppio impegno contro il Davos. «Abbiamo una settimana per prepararci al meglio. Sarà importante affrontare la doppia sfida con grande determinazione, anche perché quest'anno il Lugano ha sempre perso contro i grigionesi e dovremo trovare le mosse giuste per conquistare finalmente punti. La rotazione degli stranieri? Sono dell'idea che il gioco non debba dipendere dalla formula utilizzata, che sia 1+3 o 2+2. Ho a disposizione una squadra di qualità, composta da 25 giocatori e tocca a loro trovare le soluzioni per vincere le partite, indipendentemente dall'assetto degli stranieri che viene mandato in pista. Nelle ultime due gare per esempio abbiamo giocato con due dispositivi diversi e le abbiamo vinte entrambe. La direzione è quella giusta».

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COMMENTI
 

GI 4 anni fa su tio
se "il buongiorno" (leggasi risultati) si vede dal "mattino" (leggasi nuovo anno) ... Importante sarà mantenere ben saldi i piedi in terra.....Forza Lugano !!
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