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COPPA SVIZZERACantoni scherza: «Ma Casserini gioca ancora? Quanti anni ha? 45?»

26.11.19 - 07:00
In attesa dei match dei quarti di finale - dove l'Ajoie del difensore ticinese ospita i Lions - Cantoni ha parlato a tutto campo: «Lugano? Nei momenti difficili si vede il carattere di un gruppo»
Keystone, archivio
Cantoni scherza: «Ma Casserini gioca ancora? Quanti anni ha? 45?»
In attesa dei match dei quarti di finale - dove l'Ajoie del difensore ticinese ospita i Lions - Cantoni ha parlato a tutto campo: «Lugano? Nei momenti difficili si vede il carattere di un gruppo»
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LUGANO - Questa sera la National League riposa, ma in programma ci sono tre partite dei quarti di finale di Coppa Svizzera: Davos-Berna, Rapperswil-Zugo e Ajoie-Zurigo. Ricordiamo che il Bienne ha già staccato il pass per il penultimo atto contro il Langnau (4-3).

Il nuovo formato di questa competizione, giunta alla sesta edizione, sta prendendo sempre più credibilità e le rispettive squadre sono più motivate - rispetto a qualche anno fa - ad arrivare fino in fondo. «È sicuramente una competizione molto interessante per le cosiddette squadre piccole, che hanno bisogno di crescere, e mi viene in mente il Rapperswil», è intervenuto l'ex attaccante del Lugano Krister Cantoni. «Nel 2018 i sangallesi – battendo nel loro percorso squadre blasonate della massima serie – avevano preso sempre più consapevolezza nei propri mezzi, riuscendo a sfruttare la coppa come trampolino di lancio per centrare poi la promozione in National League. Negli ultimi anni i Lakers hanno fatto un salto di qualità incredibile. D'altro canto anche squadre del calibro di Berna, Zurigo e Zugo sono già salite sul trono, anche se per queste formazioni, che giocano normalmente la Champions League, la manifestazione diventa inevitabilmente di secondo piano. La coppa è ancora acerba e ci vorrà un po' di tempo prima che prenda davvero piede». 

L'unica compagine di Swiss League ancora in corsa è l'Ajoie del difensore ticinese Giacomo Casserini che - fra le mura amiche - ha la grande occasione di volare al penultimo atto. «Ma Casserini gioca ancora? Quanti anni ha? 45? (ride, ndr). È una vita che gioca. In ogni caso sono contento per lui - che è diventato uno dei pilastri del gruppo - e per l'Ajoie: la piazza è importante e la squadra sempre pericolosa. E adesso che gli "Ajoulots" hanno anche costruito la nuova pista possono provare a tornare ai fasti di un tempo. La regione vive di hockey». 

E come vedi il tuo Lugano? La squadra non sta attraversando un momento felice: i bianconeri hanno infatti vinto soltanto un incontro negli ultimi otto disputati. «Sono attualmente in difficoltà, ma hanno i mezzi per venirne fuori. Tutti i grandi cambiamenti necessitano del tempo, non si possono fare immediatamente i miracoli. È un po' tutto nuovo in Prima Squadra e la società sta cercando di ricostruire al meglio, ma ci vuole pazienza. In ogni caso penso che per vincere sia proprio necessario passare dai momenti difficili, il successo si conquista soffrendo ed è qui che si vede il carattere di un gruppo. Bisogna reagire, cercare di non andare in panico e capire in quale direzione si vuole andare, uniti. Ci tengo a sottolineare che le dinamiche dello spogliatoio sono delicate, è necessario che tutte le variabili si incrocino per trovare l'equilibrio giusto. È sempre troppo facile giudicare da fuori».

Cantoni da qualche anno ricopre la carica di head-coach nel settore giovanile del Lugano e attualmente si occupa dei Novizi Elite (U17). Ricordiamo che le varie categorie di ragazzi possono beneficiare dell'esperienza di alcuni dei recenti ex campioni della storia bianconera fra i quali Cantoni, Hirschi, Conne e Della Bella, tutti e quattro allenatori professionisti. «È davvero stimolante mettere a disposizione dei giovani ciò che ho imparato negli anni. Quello della formazione è un mondo completamente diverso rispetto all'ambiente della prima squadra e mi affascina sotto vari aspetti. Oltre a questo ho la fortuna di poter fare parte di uno staff davvero interessante, ci conosciamo da diverso tempo, siamo aperti al confronto e anche se ognuno ha le sue idee, alla fine le mettiamo insieme e remiamo tutti nella stessa direzione. Abbiamo giocato insieme, siamo cresciuti con la stessa mentalità e lavoriamo in sintonia per il bene del Lugano. La società sta investendo molto nel vivaio e trovo che stiamo andando nella direzione giusta».

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COMMENTI
 

bobà 4 anni fa su tio
Prima di scherzare su l'età di Casserini, si dovrebbe pensare all'età del nostro Julien (Vauclair per chi non conosce i propri beniamini per nome)
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