Ancora una volta gli ottavi di finale di Coppa rappresentano il capolinea per il Lugano. Ma in campionato...
LUGANO - Berna, Rapperswil, Langenthal, ancora Rapperswil, Zugo e Davos. È l'elenco delle squadre che – dalla reintroduzione della Coppa Svizzera – si sono prese gioco del Lugano negli ottavi di finale di Coppa. Mai i bianconeri in sei edizioni sono riusciti ad andare oltre. Il copione si è ripetuto ieri nei Grigioni, dove gli uomini di Sami Kapanen sono stati battuti per 2-1 ai rigori. Ai ticinesi non è bastato l'illusorio punto del vantaggio firmato da Dario Bürgler, al quale ha risposto lo scatenato Ambühl con l'1-1 e con i due rigori trasformati.
Ad ogni modo Sannitz e compagni non devono piangersi troppo addosso per il ko della Vaillant Arena. Le affermazioni di Rapperswil e soprattutto di Berna hanno confermato che il “nuovo Lugano” sta crescendo partita dopo partita. I dieci risultati utili consecutivi colti negli ultimi dodici match di campionato dicono che questa squadra ha intrapreso la strada giusta. Il coach finlandese sta seguendo le sue idee e la sua filosofia, senza farsi troppo influenzare dal mondo esterno. Un paio di esempi? Nonostante il curriculum di tutto rispetto Ryan Spooner è sempre stato (se si eccettuano due partite...) al di fuori del progetto. Anche l'1+3 non è mai stata un'opzione presa in considerazione dal coach dei sottocenerini, il quale ha sempre schierato Chorney insieme ad Ohtamaa.
Ad ogni modo in casa bianconera i punti su cui migliorare non mancano: il processo di ricostruzione è appena cominciato...