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BOLOGNA«Ogni muro che mi trovo davanti cerco di trasformarlo in una porta»

10.10.19 - 07:00
Christian Stucki sta vivendo un'esperienza unica a Bologna: «Non è lo sport che crea la personalità, ma la vita. Ricevere un messaggio da Vicky Mantegazza mi ha fatto molto piacere»
«Ogni muro che mi trovo davanti cerco di trasformarlo in una porta»
Christian Stucki sta vivendo un'esperienza unica a Bologna: «Non è lo sport che crea la personalità, ma la vita. Ricevere un messaggio da Vicky Mantegazza mi ha fatto molto piacere»
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BOLOGNA (Italia) - Mollare? Arrendersi? No, non sono termini che rientrano nel vocabolario di Christian Stucki. Quel maledetto ginocchio destro lo aveva messo davanti a un bivio: lottare con ogni mezzo per tornare a giocare o mollare per dedicarsi ad altro. Il 27enne, da guerriero qual è, ha optato per la prima opzione. 

Da quasi due mesi (come avevamo riportato qui) il ticinese è impegnato presso la Isokinetic di Bologna (gruppo medico internazionale per la prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei traumi ortopedici e sportivi), in un percorso lungo il quale il diretto interessato sta traendo tanti benefici anche dal punto di vista personale. Una palestra di vita che va al di là del mero aspetto sportivo...

«Sto vivendo un'esperienza incredibile - le parole del diretto interessato - Se non hai volontà e spirito di sacrificio è difficile ottenere qualcosa, sono sempre più convinto che non esista una curva dove non si possa sorpassare. Ho avuto la fortuna di crescere con la cultura del soffrire, è per questo che il percorso che ho intrapreso qui a Bologna non mi ha mai spaventato. Non è lo sport che crea la personalità, ma la vita... E quello che riesci a fare con le tue forze. Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto devi fare qualcosa che non hai mai fatto. Ed è questo che ti deve spingere ogni giorno a lottare, lottare e lottare ancora».

Come sta il ginocchio?
«Il ginocchio sta reagendo bene, siamo all'ottava settimana. Lavoro tanto e intensamente, tutto il giorno con qualche pausa. Sono seguito costantemente e qui c'è anche la considerazione dell'aspetto umano. Per farvi un esempio: sabato sera alle 21 il direttore di questa struttura mi ha portato delle vitamine in hotel. Se mi manca il Ticino? Non sono mai tornato, non ne sento il bisogno. Sto bene qui. Mi sto godendo Bologna, faccio tante passeggiate e rifletto tanto». 

Un'esperienza di vita diciamo...
«Esattamente. Non mi spaventa nulla. Ci sono alcuni giocatori ai quali dà fastidio perfino fare un allenamento in più. Personalmente le difficoltà mi caricano e questo periodo mi sta permettendo di conoscere una parte di me che non conoscevo. Lo prendo come un punto di ripartenza. Il vero carattere di una persona lo vedi nelle difficoltà. Quando vinci è tutto facile, è quando sei a terra che deve uscire quella parte di te "sconosciuta". Ogni muro che mi trovo davanti cerco di trasformarlo in una porta... Qui ho trovato un team unito e una famiglia, qui conta anche e soprattutto l'aspetto umano. Non sono un numero». 

L'hockey è sempre al centro dei tuoi pensieri?
«L'obiettivo è di tornare a giocare e sono sicuro che ce la farò. In questo momento ovviamente non sto pensando a contratti o a una squadra in particolare, ma sono sicuro che ce la farò. Ma non voglio mettermi fretta, in questo momento con la testa sono qui». 

Hai stretto nuove amicizie?
«Ho conosciuto diversi giocatori di Serie A della Spal e di basket (nella foto in allegato Stucki in compagnia di Teodosić, cestista della Virtus Bologna, ndr). Sono spesso andato a pranzo con loro ed è capitato anche che mi abbiano invitato a vedere qualche partita». 

Da qualcosa di negativo stai tirando fuori la parte positiva...
«Sono convinto che la mia storia potrà essere da stimolo anche per altri. In futuro, grazie a quello che sto facendo, non potrò rimproverarmi nulla, perché so di aver dato tutto per tornare a giocare. Mi hanno persino chiesto di scrivere una biografia, ci sto pensando. Nella mia vita, anche al di fuori dello sport, ho spesso sbagliato tanto. Ma è soltanto sbagliando che avrai un prezzo da pagare, prezzo che molto spesso non ti fa commettere l'errore un'altra volta».

C'è un messaggio che ha riempito di gioia Christian Stucki... 
«Tra i tanti messaggi che ho ricevuto, uno di quelli che mi ha fatto maggiormente piacere è stato quello di Vicky Mantegazza. E non lo dico per piaggeria. Si è congratulata con me per quello che sto facendo e per la forza di volontà che ci sto mettendo...». 

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COMMENTI
 

streciadalbüter 4 anni fa su tio
E`possibile che in Svizzera non ci sia una struttura del genere?

sergejville 4 anni fa su tio
Risposta a streciadalbüter
e si. In svizzera pensiamo di essere migliori in tutto, invece sportivamente soprattutto, siamo lacunosi. soprattutto in TI.
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