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UN DISCO PER L'ESTATEIl portiere giramondo con Langnau nel cuore

23.07.19 - 07:01
Sbocciato tardi, Martin Gerber ha girato una moltitudine di Paesi e campionati. Ma è sempre rimasto legato alla sua terra natale, dove ha pure portato la Stanley conquistata nel 2006
Keystone (archivio)
Il portiere giramondo con Langnau nel cuore
Sbocciato tardi, Martin Gerber ha girato una moltitudine di Paesi e campionati. Ma è sempre rimasto legato alla sua terra natale, dove ha pure portato la Stanley conquistata nel 2006

UN DISCO PER L'ESTATE

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LANGNAU - Giramondo. Un po’ per necessità. Un po’ per virtù. Ma con un posto sempre fissato nel cuore. La sua Langnau. Là dove è cresciuto e ha strappato il primo contratto da professionista. Là dove è tornato durante il lockout della stagione 2004/05. Là dove ha portato la Coppa Stanley  vinta con i Carolina Hurricanes nel 2006. 

Nato nel 1974 a Burgdorf, la città più popolosa dell’Emmental che dista circa 20 chilometri da Langnau, Martin Gerber è sicuramente stato tra i portieri più forti e longevi nella storia dell’hockey rossocrociato. E ha giocato un po’ ovunque. Dopo i primi anni e una lenta crescita alla Ilfis il cerbero bernese decide di tentare l’avventura estera. Vola in Svezia. A Karlstad. Dove a 27 anni esplode. La straordinaria stagione vissuta nel Farjestad gli vale la chiamata degli Anaheim Mighty Ducks. In seguito il bernese viaggia parecchio al di qua e al di là dall’oceano. Tornerà al Langnau e al Farjerstad - dove vincerà anche il titolo svedese - durante il lockout, poi girovagò tra America del Nord (Carolina) e Canada (Ottawa e Toronto) prima di accettare l’avventura russa (Atlant Mytishchi). A 36 anni suonati prova il comeback in NHL, ma la sua avventura ad Edmonton dura solo tre partite. Torna nuovamente in Svezia (Vaxjo e Rogle) prima di fare ritorno in Svizzera dove, dopo 4 stagioni a Kloten, chiuderà la carriera nel 2017 a 42 anni. 

Una carriera infinita iniziata a rilento ma che ha raggiunto picchi altissimi. Come quello toccato contro i maestri canadesi durante l’incredibile match ai Giochi Olimpici di Torino del 2006. Gerber in quella partita fu semplicemente intrattabile. Disinnescò tutti i 49 tiri scagliati contro la sua gabbia e permise alla Svizzera di imporsi per 2-0. Ma il successo contro la selezione della foglia d’acero fu solo un gustoso stuzzichino per il cerbero bernese, che quello stesso anno ebbe l’onore di vincere il campionato di NHL. Un successo, quello conquistato in gara-7 contro gli Edmonton Oilers, che ha reso Gerber il secondo elvetico (dopo David Aebischer) in grado di alzare al cielo la Stanley. Anche se le sfide decisive, l'ex portierone, che aveva iniziato la stagione da titolarissimo (60 partite di regular season), le ha dovute guardare dalla panchina. Una vita tra (tanti) alti e (qualche) basso per il giramondo dell’hockey svizzero.

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