Reduce da un'ottima stagione a Losanna, Sandro Zurkirchen è felice di poter ricominciare da Lugano: «Ho declinato un'offerta del Davos. Stavate aspettando la notizia da tanto tempo? Anche io»
LUGANO – Sandro Zurkirchen difenderà la porta del Lugano nella prossima stagione (e in quella successiva). È una notizia? In fondo, che il 29enne portiere fosse vicino a vestire bianconero, lo si sapeva da tempo; da quando cioè era rimasto come ultima opzione “rossocrociata” da mettere davanti alla gabbia lasciata sguarnita da Elvis Merzlikins. Eppure, senza l'ufficialità, il suo passaggio era come rimasto sospeso.
Si sa ma non si dice. Avverrà prima o poi ma non si sa quando. È l'unica soluzione possibile...
Ogni chiacchiera è stata – finalmente – spazzata via dalla comunicazione del Lugano, che ha messo un tassello nel puzzle della nuova squadra.
«Stavate aspettando la notizia da tanto tempo? Anche io – ha raccontato divertito proprio l'estremo difensore – la trattativa non mi ha coinvolto direttamente. Io ho dato il benestare ai bianconeri ma poi è toccato ai due club mettersi d'accordo. Ho atteso parecchio».
Ora però puoi festeggiare.
«L'obiettivo era quello di giocare. È sempre stato quello. Alla Cornèr Arena sarò titolare. Ho ottenuto quel che volevo e penso che anche le due società siano soddisfatte di come si sia sistemata la situazione».
A Losanna stavi benone. Poi è arrivata la stretta di mano con Stephan...
«Non posso certo dire che la firma di Tobias mi abbia fatto piacere. Ma so che questo è il business. Abbattersi per quella notizia non avrebbe avuto senso né mi avrebbe portato benefici. Ho reagito impegnandomi al massimo. E sono riuscito a completare una stagione molto, molto, positiva».
Che ti è valsa la chiamata dai bianconeri.
«Ho parlato con un paio di squadre...».
...il Berna, che cercava un sostituto di Genoni...
«No, con il Berna non c'è mai stata una trattativa. Mi è arrivata un'offerta dal Davos, ma ho declinato. Il Lugano è da subito stato la mia prima scelta. Mi hanno cercato per primi, con più insistenza degli altri. Sono molto felice di poter ricominciare da loro».