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NATIONAL LEAGUE«Ripartiamo un po' da zero. Futuro? Gioco un'altra stagione, poi si vedrà»

02.05.19 - 10:00
Il nuovo Davos e i Mondiali, la parola a Félicien Du Bois: «Il lavoro non manca, non vogliamo rivivere un'annata negativa. Svizzera? Forse sentiranno un po' di pressione»
Keystone/foto d'archivio
«Ripartiamo un po' da zero. Futuro? Gioco un'altra stagione, poi si vedrà»
Il nuovo Davos e i Mondiali, la parola a Félicien Du Bois: «Il lavoro non manca, non vogliamo rivivere un'annata negativa. Svizzera? Forse sentiranno un po' di pressione»
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DAVOS - Chiusa lo scorso 4 aprile una stagione turbolenta e deludente - con tanto di addio-shock di Del Curto a campionato in corso -, il Davos vuole voltare pagina e ripartire. Dal lavoro, da innesti mirati e da un nuovo staff.

«Il lavoro non manca, sappiamo di arrivare da una stagione negativa, iniziata male e proseguita col medesimo trend - esordisce Félicien Du Bois, esperto difensore che nei Grigioni ha però vissuto anche annate splendide e messo in bacheca pure un titolo - Nel corso della stagione c'è stato qualche segnale di crescita, qualche momento in cui pensavamo di aver fatto il clic necessario, ma poi incappavamo di nuovo in brutte partite. L'unico aspetto positivo è stato chiudere piuttosto in fretta la finale playout col Rapperswil».

In stagione ci sono stati alcuni rinnovi decisamente importanti, come quelli di Corvi, Ambühl e i fratelli Wieser. Nella mischia sono stati gettati anche parecchi giovani interessanti. Le basi per costruire ci sono.
«Sì, ci sono stati anche cambiamenti societari e strutturali. Wohlwend nuovo coach, Raffainer nuovo ds, nuovo staff. Si riparte un po' da zero. Siamo tutti estremamente motivati: non vogliamo rivivere una stagione negativa».

Con Christian Wohlwend, attualmente impegnato con la Nazionale, avete già avuto modo di parlare e lavorare?
«Sì, proprio questo lunedì ha trovato il tempo per venire a parlare con la squadra. Io già lo conoscevo, ma ha fatto a tutti una bella impressione. Dopo il Mondiale si unirà al gruppo e proseguiremo la preparazione, iniziata questa settimana. Nuovo ciclo? Lo spero e credo sia la persona giusta. Magari non ha ancora tanta esperienza, ma ne ha già maturata sia in Lega Nazionale che con la Svizzera. Essendo di St.Moritz ha anche un certo legame con la nostra realtà».

Con i tuoi 35 anni sei uno dei veterani nella rosa del Davos. Il tuo contratto scade alla fine della prossima stagione. E poi...?
«Per me la situazione è chiara: prendo quest'anno di contratto senza pensare troppo. Sono felice di affrontare un'altra stagione, poi si vedrà. Voglio ritrovare il divertimento e il piacere di giocare, più di quanto non ce ne sia stato l'anno scorso. Voglio anche tornare a giocare con costanza su buoni livelli».

Dopodiché Du Bois dovrà prendere una decisione importante. Forse ritiro, o forse no...
«A fine contratto avrò 36 anni... Certo se dovessi stare bene fisicamente e si dovesse presentare la possibilità di restare a Davos, potrei continuare ancora un anno: la mia passione è intatta. Però sono diversi i fattori da valutare sia dalla parte del club che dalla mia. Ora voglio solo concentrarmi sull'aiutare il Davos a ripartire».

A fine contratto valuteresti anche la possibilità di un trasferimento altrove?
«Mi sembra poco probabile. Mai dire mai, ma a 36 anni non credo che mi muoverò da Davos con tutta la famiglia».

Ultime battute sulla Nazionale e i Mondiali ormai alle porte. L'entusiasmo in casa Svizzera non manca.
«Non facendo più parte del gruppo mi sono un po' "staccato", ma ho visto anch'io che c'è entusiasmo - spiega Du Bois che in carriera ha indossato oltre 150 volte la maglia della Nazionale Svizzera - Sono arrivati anche diversi elementi dal Nord America che potranno dare un bel contributo. Certo non sarà facile ripetere lo splendido Mondiale dello scorso anno: credo che a questo proposito ci sarà un po' di pressione. L'hockey svizzero e la Nazionale sono sulla strada giusta, ma in questi tornei il margine tra successo e sconfitta è davvero minimo. Ho visto le rose delle altre squadre e la concorrenza sarà enorme. Ben venga quel che si riesce ad ottenere, ma credo sarebbe presuntuoso aspettarsi ogni anno una medaglia».

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COMMENTI
 

El Jardinero 4 anni fa su tio
Grande DuBois ! Speriamo davvero di ritrovare un HCD agli alti livelli. Arno mancherà ma si deve girare pagina.
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