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HCLLa grande regular season di Hofmann: «Ho lavorato tanto sul tiro»

07.03.19 - 13:21
Il Top Scorer bianconero, autore di 30 gol nella prima parte di stagione: «È stata la regular season più complicata da quando sono a Lugano. Lo Zugo? Sfida appassionante»
Keystone (foto d'archivio)
La grande regular season di Hofmann: «Ho lavorato tanto sul tiro»
Il Top Scorer bianconero, autore di 30 gol nella prima parte di stagione: «È stata la regular season più complicata da quando sono a Lugano. Lo Zugo? Sfida appassionante»
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LUGANO - Con 30 reti all'attivo Gregory Hofmann è stato il giocatore che ha segnato di più dell'intero campionato. Alla Cornèr Arena il 26enne è stato il più regolare. In tantissime occasioni, nelle diverse serate storte con le quali ha dovuto convivere la squadra di Greg Ireland, ci ha pensato lui a togliere le castagne dal fuoco. Ad ogni modo il Top Scorer sottocenerino - spesso incontenibile per le difese avversarie - non vuole di certo fermarsi ora: all'orizzonte infatti vi è uno speciale quarto di finale contro i suoi futuri compagni.

«Sono davvero molto felice e orgoglioso di aver aiutato la squadra segnando diverse reti. Ho cercato di portare sul ghiaccio la mia energia, tentando la conclusione in porta appena ve ne era l'occasione. Parlando a livello individuale quest'anno ho raccolto i frutti del lavoro svolto negli ultimi anni, durante i quali ho puntato molto sul migliorare il tiro e la precisione di esso. I ringraziamenti però vanno anche ai compagni di squadra...».

Malgrado una regular season a livello personale davvero esaltante, Gregory Hofmann sa di poter migliorare ancora...
«Non mi sento per niente arrivato. Ho ancora diversi aspetti del mio gioco che vanno migliorati. Sono convinto che nei prossimi anni potrò crescere ancora».

Da quando sei a Lugano è stata la regular season più difficile?
«Sì, è stata la più complicata. Non abbiamo mai trovato una certa costanza nelle nostre partite. Non a caso non siamo mai riusciti a piazzare un filotto di vittorie consecutive. Ci sono stati troppi alti e bassi. Ciò che però mi fa ben sperare in vista dei playoff è che negli ultimi 10-12 match abbiamo migliorato il nostro gioco. Siamo scesi in pista senza quella paura che spesso ci aveva frenato nelle settimane precedenti». 

Sei riuscito a darti una spiegazione per questi alti e bassi?
«È difficile da dire. Prima di tutto è giusto riconoscere come il campionato sia stato davvero tirato. Ogni squadra quest'anno era forte e poteva ottenere punti su ogni pista. D'altro canto è giusto riconoscere come alcuni aspetti del nostro gioco non siano funzionati come dovevano».

Dal passato al presente. E il presente si chiama Zugo. Una sfida speciale per te...
«Non cambia particolarmente. Dal momento in cui ho firmato a Zugo ho sempre detto che avrei dato il massimo per il Lugano fino alla fine. E così sarà. Ci ho solo pensato un attimo quando abbiamo giocato alla Bossard Arena per la prima volta dopo la firma, ma ora sono veramente tranquillo. Sarà una sfida davvero appassionante».

In un angolino della testa di Hofmann la NHL è sempre presente...
«Il sogno non l'ho mai abbandonato. Sicuramente però a una certa età devi prendere delle decisioni. E quella migliore, a mio avviso, era quella di andare a Zugo. Ho visto davvero un ottimo progetto. In questo momento non sto pensando molto alla NHL, ma cercherò di mettermi in mostra sia in campo nazionale che internazionale. Poi chissà...».

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