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L'OSPITE – ARNO ROSSINIHCAP e HCL sfavoriti ma facilitati

06.03.19 - 07:00
I playoff si avvicinano e Ambrì e Lugano guardano a essi con fiducia. Arno Rossini: «Bienne e Zugo ora sembrano favoriti; quanto fatto da settembre in avanti non conta però troppo»
Keystone (foto d'archivio)
HCAP e HCL sfavoriti ma facilitati
I playoff si avvicinano e Ambrì e Lugano guardano a essi con fiducia. Arno Rossini: «Bienne e Zugo ora sembrano favoriti; quanto fatto da settembre in avanti non conta però troppo»
HOCKEY: Risultati e classifiche

AMBRÌ/LUGANO – Tre giorni e i playoff cominceranno a deliziare gli appassionati di hockey. Tre giorni e, come al solito diviso a metà, il Ticino inizierà a spingere le sue due squadre, per una volta entrambe autorizzate a sognare.

Già, sognare. Guardando a quanto accaduto nei primi sei mesi di stagione Ambrì e Lugano, citati in rigoroso ordine di classifica, oltre a spingere al massimo, devono per il momento limitarsi a quello. Partiranno infatti senza i favori del pronostico rispettivamente contro Bienne e Zugo, meglio piazzati in classifica e, per questo, con il vantaggio del fattore pista. Scattare “dietro” non è però per forza uno svantaggio. Non del tutto almeno. La pressione infatti sarà tutta sulle spalle delle rivali, che tra l'altro non sembrano neppure imprendibili. Ma poi, cosa significa essere favoriti? In fondo si ricomincia da zero...

«Bienne e Zugo hanno fatto meglio di Ambrì e Lugano, per questo, sulla carta, sembrano favoriti – è intervenuto Arno Rossini – Quanto fatto da settembre in avanti non conterà però troppo con l'inizio dei quarti di finale».

Le serie dei playoff si possono paragonare, per la tensione che le accompagna, a un turno di Champions League. In quel caso non sempre chi parte con i favori del pronostico è quello che affronta con più leggerezza la sfida.
«E questo accade soprattutto quando il valore delle due avversarie è simile, quando non ce n'è una nettamente più forte dell'altra. In quel caso infatti le possibilità di una sorpresa sono infatti minime. Quando invece le contendenti sono vicine, ecco che chi parte “dietro” può, per certi versi, vedere facilitato il suo compito».

È sfavorito ma ha un compito più facile?
«La voglia di dimostrare di non essere da meno di un avversario che fino a quel momento ha fatto meglio può dare una grande spinta. Abbiamo detto che, classifica della regular season alla mano, Ambrì e Lugano sono sfavorite, giusto? Io aggiungo che Bienne e Zugo non avranno certo vita facile. Che le ticinesi hanno ottime possibilità di passare il turno. I biancoblù sono stati costanti per tutto l'anno. I bianconeri sono invece cresciuti nelle ultime settimane. Per entrambe il quarto può avere un esito felice».

Il Bienne è partito benissimo ma poi è calato, senza più ritrovare grandissima brillantezza.
«Per questo guardo con fiducia alla serie dei leventinesi, sempre ottimamente comandati e istruiti da coach Cereda».

Lo Zugo è stato fortissimo fino alla certezza della qualificazione ai playoff e al successo in Coppa. Poi ha mollato.
«Ma saprà riprendere a correre».

Una squadra si può accendere così, a comando?
«Non è semplice, a meno che non abbia gestito con tranquillità e calma il periodo di basse motivazioni. I grandi gruppi però non hanno problemi a ritrovarsi in un attimo quando le partite riprendono a contare. Il Lugano ha pescato una bella rivale...».

Abbiamo raccontato di serie molto più equilibrate di quel che tanti possano pensare. Cosa può invece far deragliare biancoblù e bianconeri?
«Una pessima entrata in materia. Partire con il piede sbagliato potrebbe regalare a Bienne e Zugo quelle certezze che, a inizio playoff, ancora devono essere guadagnate. E se a una grande fai capire di... essere grande, ecco che le tue possibilità di sorprenderla si riducono drasticamente».

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