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NATIONAL LEAGUE«Senza gioia non faremo molta strada. Dobbiamo dimostrare di avere gli attributi»

22.02.19 - 15:23
Che sta accadendo a Bienne? Neppure Martin Steinegger ha una risposta: «Ci sono stati contrattempi e infortuni ma... niente di grave: questi non giustificano il nostro calo»
Keystone
«Senza gioia non faremo molta strada. Dobbiamo dimostrare di avere gli attributi»
Che sta accadendo a Bienne? Neppure Martin Steinegger ha una risposta: «Ci sono stati contrattempi e infortuni ma... niente di grave: questi non giustificano il nostro calo»
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BIENNE - Berna e Zugo ci sono. Losanna e Langnau quasi. Le altre devono ancora soffrire. A sei match dal traguardo (cinque per qualcuno) la corsa per acciuffare i playoff di National League è ancora viva, emozionante e tiratissima.

Tra le sei compagini (per quattro posti) che ancora sperano e soffrono c'è, incredibilmente, pure il Bienne. Bellissima sorpresa di inizio anno, nelle ultime settimane i bernesi hanno infatti perso quota e concentrazione, infilando risultati negativi in serie e finendo con il bruciare il fieno messo in cascina in autunno.

Sono i numeri a bocciare l'operato della truppa di coach Törmänen, in vetta prima dell'inverno e ora addirittura sesta, con appena tre punti di margine sulla nona piazza.

Volete qualche cifra? Nelle prime 17 uscite il Bienne ha raccolto 34 punti e undici successi, segnando 60 reti (3,53 di media) e incassandone 40 (2,36). Lo stesso numero di punti (34) e vittorie (11) sono arrivati poi dopo il rinnovo dell'allenatore, ovvero nelle restanti... 27 partite. In queste la differenza reti è stata negativa: 71 gol segnati (2,63 a sera) e 83 incassati (3,07).

«Cosa sta succedendo? Mi piacerebbe saperlo - ci ha raccontato un disorientato Martin Steinegger, direttore sportivo dei bernesi - Siamo partiti bene, siamo riusciti a giocare "leggeri"... ma poi tutto è cambiato».

Dal rinnovo di Törmänen in avanti avete fatto fatica. Sarà solo una caso, ma fa pensare.
«Da novembre, sì. Ma il problema non è stata la firma di Antti. In quelle settimane ci sono stati molti rumors e molti trasferimenti si sono concretizzati. Diciamo che forse lo spogliatoio si è un po' distratto. Il fatto è che poi non siamo più riusciti a ripartire con decisione. C'è stato qualche contrattempo, c'è stato qualche infortunio, certo; niente di grave però. Niente che possa giustificare il calo».

E così siete arrivati a non aver certezze a un paio di settimane dalla fine.
«La situazione è questa. Possiamo arrivare terzi come anche finire fuori dalla top-8. Tutto è in mano nostra. Dobbiamo solo dimostrare di avere gli attributi».

Nonostante tutto, i playoff non sono lontani. Arrivarci senza "passione" non cambierebbe in ogni caso la vostra stagione. Rischiereste una figuraccia al primo turno.
«Sono assolutamente d'accordo. Il nostro obiettivo, in questo momento, non è un risultato positivo al termine della regular season; è quello di ritrovare la tranquillità persa. Abbiamo queste due settimane per recuperare la gioia di stare e giocare insieme. Se non ci riusciremo, anche qualificandoci poi non faremmo molta strada. Inutile farci illusioni».

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