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HCAP«Vogliamo reagire davanti ai nostri tifosi. Kienzle? È il primo a non essere soddisfatto»

17.01.19 - 15:33
Il momento del suo Ambrì - ottavo con 52 punti -, gli infortuni di Lerg e Pinana, l’entusiasmo del popolo biancoblù e l'approdo di Del Curto ai Lions: la parola a coach Cereda
TiPress
«Vogliamo reagire davanti ai nostri tifosi. Kienzle? È il primo a non essere soddisfatto»
Il momento del suo Ambrì - ottavo con 52 punti -, gli infortuni di Lerg e Pinana, l’entusiasmo del popolo biancoblù e l'approdo di Del Curto ai Lions: la parola a coach Cereda
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AMBRÌ - Uscito a mani vuote dai duelli dello scorso weekend e preso atto delle brutte notizie sul fronte infermeria, in questi giorni l’Ambrì, ottavo con 52 punti - +2 sul nono posto, -5 dal terzo - è al lavoro con la consueta intensità per preparare i prossimi importanti impegni. La classifica è cortissima, la bagarre a ridosso della linea non permette passaggi a vuoto: bisogna subito tornare sulla retta via soprattutto a livello d’attitudine e mettere in pista le giuste emozioni.

«Dello scorso weekend non brucia tanto la sconfitta col Friborgo, quanto la prestazione offerta - spiega Luca Cereda, condottiero biancoblù - Non abbiamo portato la nostra identità sul ghiaccio e ora vogliamo reagire, bisogna tornare a lavorare con la giusta intensità fin dagli allenamenti».

Sin qui i leventinesi, dopo un brutto ko, hanno sempre saputo rialzarsi e trarre utili insegnamenti.
«Dopo certe prestazioni ci guardiamo in faccia, con umiltà, e non ci nascondiamo: ognuno si prende le sue responsabilità. È il miglior modo per progredire. In questi giorni i ragazzi hanno dato buone risposte, ma quella vera arriverà in partita. Lo sport è così, non basta pulirsi la coscienza in allenamento».

Risposte attese dunque venerdì in casa col Losanna e sabato a Rapperswil. «L’aspetto più importante sarà tornare subito a giocare il nostro hockey. Mi riferisco all’intensità, la velocità e l’energia con cui dobbiamo scendere in pista. Il risultato è “solo” una conseguenza di tanti piccoli fattori. In casa, davanti ai nostri tifosi, vogliamo reagire in questo senso».

E a proposito di tifosi, in questa stagione (sin qui) la media alla Valascia è di 5’631 spettatori. Rispetto al 2017/18 l’aumento è sensibile; si parla di circa 900 unità.
«Siamo molto contenti, è bello rivedere spesso la Valascia con oltre 6’000 spettatori. Ho percepito un riavvicinamento squadra-pubblico e viceversa. Per noi è molto importante, aumenta la nostra energia. La vicinanza col pubblico era una delle particolarità di Ambrì. A volte può essere fonte di pressione, ma è anche il bello. Siamo contenti di aver riportato tanto entusiasmo in pista. È un buon dato».

Tornando agli aspetti tecnici, nel weekend ha fatto un po’ fatica il terzetto terribile Kubalik-Müller-Zwerger. D'altro canto non può sempre trascinare il gruppo. Servirebbe qualche gol “sporco” in più, magari da altri interpreti.
«Non conta tanto chi fa gol, ma è vero che dobbiamo e possiamo aumentare la nostra efficacia nei “famosi” gol sporchi, che in fondo sono anche quelli più facili. Tutti si difendono bene e sono super organizzati: segnare reti spettacolari diventa complicato. La cosa più semplice è vincere i duelli, soprattutto quelli davanti alla porta: è lì che si decidono le partite».

Capitolo infortuni. Lunedì due brutte notizie, con Lerg e Pinana che hanno chiuso anzitempo la propria stagione.
«Per Pinana avevamo un po’ il sentore che potesse finire così, mentre per Lerg è stata una doccia fredda. Per il giocatore è stato uno shock. Siamo comunque abituati a cucinare con gli ingredienti che abbiamo, quando uno esce c’è una chance per qualcun’altro».

A questo proposito in difesa potrebbe avere una nuova occasione Lorenz Kienzle, sin qui sovente in sovrannumero e schierato in media 8’58” a partita. Il tempo passa, l’ex Lugano e Friborgo non è ancora riuscito a ritagliarsi il proprio posto.
«Ad oggi non sta vivendo una situazione semplice. È il primo a non essere soddisfatto, noi pure perché non l’avevamo pensata così. Si tratta che deve riuscire a “rubare” il posto a uno dei 7 che di norma sono sul foglio partita. Lo può fare lavorando bene in allenamento e in partita quando gioca con noi o con i Rockets».

Nuovo sistema di gioco, nuovi compagni: in sostanza Kienzle in cosa deve cambiare o migliorare?
«Era abituato con un sistema di contenimento, mentre noi giochiamo in maniera più aggressiva. Vogliamo subito attaccare l'avversario e per lui non è stato evidente adattarsi. A volte un giocatore entra poi in un vortice negativo da cui è difficile uscire. Non ci sono molte alternative, l’unica è lavorare bene in modo costante per trovare la fiducia. Per lui le porte di certo non sono chiuse».

Ultime battute sul “terremoto” in casa Zurigo: lunedì è stato silurato Serge Aubin, al suo posto un certo Arno Del Curto…
«Sono contento che sia già tornato in panchina, è un bravissimo allenatore con grande personalità. Lo conosciamo tutti. So che per lui Zurigo è sempre stata una questione di cuore, è il club che lo ha lanciato. Adesso sono curioso di vedere cosa succederà. Tutti eravamo abituati a vederlo alla transenna a Davos… sarà strano. Non ho aspettative, ma tanta curiosità di vederlo all’opera», conclude Luca Cereda.

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COMMENTI
 

cle72 5 anni fa su tio
Grande Luca sempre lucido e chiaro nei suoi interventi. Questo si rispecchia nella squadra. Avanti così umili fiduciosi e pronti al sacrificio per una causa comune. Forza grande e unica Ambri!
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