Un weekend delicatissimo attende il Lugano di Sébastien Reuille: reduci da tre sconfitte di fila i bianconeri non possono permettersi altri passi falsi
LUGANO - È uno dei guerrieri del Lugano. E quando c'è da "sputare sangue" Sébastien Reuille non si tira mai indietro. Il numero 32 bianconero, dall'alto dei suoi 37 anni e delle oltre 1'000 partite disputate in carriera, sa come si gestiscono questi momenti di difficoltà.
Il calendario del fine settimana dice Zurigo in casa e Rapperswil in trasferta, due partite di certo non semplici. Ma a questo punto della stagione non conta l'avversario: ai sottocenerini - staccati di cinque lunghezze dalla riga - servono solo e soltanto punti. Per non sprofondare e per allontanare brutte sorprese.
«Bisogna tenero duro e soprattutto restare uniti. Sono le piccole cose che ti permettono di girare una situazione simile - le parole di Reuille - In una partita può essere un'azione, un gol o una parata di Elvis. A questo punto dobbiamo prendere qualsiasi cosa positiva e andare in avanti come gruppo».
Di giocatori d'esperienza - coloro che hanno il compito di mostrare la via per uscire da questo momento delicato - il Lugano ne ha parecchi... «Ognuno ha il suo ruolo, ci sono alcuni giocatori che nello spogliatoio si fanno sentire mentre altri che danno l'esempio sul ghiaccio. Lo ripeto: in questo particolare momento c'è bisogno dell'apporto di tutti. È chiaro che tocca ai più esperti mostrare la via. Sta poi ai giovani seguire i consigli dei più anziani».
Negli ultimi giorni il vostro allenatore ha mostrato alcuni segni di nervosismo. L'avete percepito anche voi? «Ireland ha ragione ad arrabbiarsi, ma tutto lo spogliatoio è con lui. Dobbiamo uscire da questo momento come gruppo. Se in questa situazione c'è qualcuno che non è arrabbiato non è al posto giusto».
Il fine settimana che vi attende non è di certo dei più semplici... «D'ora in avanti è come se giocassimo partite di playoff. Ogni dettaglio conta, dobbiamo dare la vita in tutte le partite. Se tutti entrano sul ghiaccio con questa mentalità non vedo perché non potremmo rimontare...».