I bianconeri, nel loro unico impegno del weekend, si sono smarriti dopo un buon avvio inchinandosi al Bienne. Decimi, incostanti e con due derby all'orizzonte: gli uomini di Ireland devono reagire
LUGANO - Diciamolo subito: dal Lugano, team che da inizio stagione viaggia a corrente alternata tra buone prove e passaggi a vuoto, ci si aspetta molto di più.
Assai deludenti fuori casa, dove sin qui hanno vinto un solo match su tutti quelli disputati - come la Cenerentola Rappi -, i bianconeri non possono permettersi di perdere velocità anche davanti ai propri tifosi. Ed invece venerdì sera, al cospetto di un Bienne che arrivava da 4 sconfitte filate, la truppa di Ireland si è smarrita dopo un buon avvio e - sotto i colpi dello scatenato ex Damien Brunner, tripletta - è incappata in doloroso ko (3-4).
La battuta d'arresto nel fortino della Cornèr Arena, dove il Lugano aveva sovente "dettato legge" vincendo 9 dei precedenti 11 impegni, coincide col secondo stop consecutivo dopo quello a Rapperswil (6-3) e si è tramutato in uno scivolone sotto la riga addirittura al decimo posto.
Traditi ancora dal nervosismo, dalle emozioni e dalle situazioni speciali (2 gol subiti in inferiorità numerica), i bianconeri non hanno saputo gestire l'iniziale doppio vantaggio e - tra errori e individuali e non -, hanno dato nuova linfa e spazio ai Seelanders fino ad incappare nel 12esimo ko stagionale.
32 punti i sottocenerini, 35 il Ginevra (ottavo). La classifica resta cortissima ma, dopo 22 incontri, è innegabile che questo Lugano, a tratti troppo molle e in pista con un'attitudine "insufficiente", porta avanti da mesi alcuni difetti come un powerplay deficitario (il peggiore della Lega con l'11.27% di efficacia) e soprattutto la mancanza di continuità (tra un match e l'altro come nei 60'). Gli infortuni di pedine anche fondamentali - da Lajunen a Lapierre, ora recuperati - hanno fatto la loro parte complicando un po' il lavoro del coach canadese, ma non bastano per giustificare i troppi alti e bassi e soprattutto determinati errori ripetuti con regolarità.
Out dalla Coppa Svizzera e salutata la Champions Hockey League dopo due vere battaglie col Frölunda (si vorrebbe sempre vedere un Lugano in quel grintoso "formato"...), a capitan Chiesa e compagni non resta che rimboccarsi le maniche, concentrarsi appieno sul campionato e preparare i prossimi delicati impegni.
Archiviato l'unico match del suo weekend, il gruppo bianconero - che dopo il match col Bienne si è confrontato per capire cosa "non va" e come uscirne -, ha davanti a sé i due duelli contro il lanciatissimo Ambrì di Cereda. Venerdì alla Cornèr Arena, sabato alla Valascia: in palio punti pesanti e sul ghiaccio tante emozioni... Il Lugano saprà rimettersi in carreggiata o sbanderà di nuovo? Il doppio derby darà indicazioni e risposte importanti.