Tra poco più di una settimana i club di National League decideranno se incrementare il numero di stranieri da schierare sul ghiaccio
LUGANO/AMBRÌ - Quella del 14 novembre è una data importante per il nostro hockey e per l'hockey dei prossimi anni. Sì perché i 12 club di National League saranno chiamati ad esprimersi sull'eventualità di portare il numero di stranieri da schierare sul ghiaccio da 4 a 6. I fautori di tale iniziativa hanno quale scopo quello di limare il costo dei giocatori nostrani, sempre più cospicui negli ultimi anni. Il rovescio della medaglia, ovviamente, è quello di togliere spazio ai nostri giovani pronti al salto nella massima serie.
In tanti - durante questo periodo di attesa - si chiedono: perché modificare qualcosa che funziona, in un campionato che resta uno dei più attrattivi (se non il più attrattivo...) d'Europa? Perché togliere ulteriore spazio ai nostri giovani, che giornalmente lottano per ritagliarsi un posticino nel line-up di una squadra di National League? C'è anche chi, per contrastare il crescente aumento degli stipendi dei giocatori svizzeri, propone l'introduzione di un tetto salariale.
Insomma tanti quesiti, tante domande che si sono posti e che si stanno ponendo tuttora i dirigenti delle varie società elvetiche. C'è ancora chi - come si può vedere nella tabella sottostante - è indeciso e sta sciogliendo le ultime riserve.
Ma chi "pagherebbe" nel caso questa iniziativa passasse? I più a rischio sono i portieri, i centri e gli elementi della terza-quarta linea. Perché con sei caselle straniere a disposizione, un club è molto probabile che - per la stesura del suo roster - opti per un portiere, 2-3 centri e 2-3 ali d'importazione. Movimenti che, ovviamente, andrebbero a togliere spazio ai nostri giocatori. Non da ultimo tale iniziativa rischierebbe di avere gravi ripercussioni sui risultati della nostra Nazionale, in grado di conquistare l'argento all'ultimo Mondiale.
In Ticino Lugano e Ambrì sono contro tale iniziativa: il club bianconero e quello biancoblù mercoledì prossimo diranno "no". Un eventuale passaggio del sì andrebbe poi a "rovinare" il progetto lanciato tre anni fa con i Ticino Rockets.
Ma come funziona la votazione? Per far sì che la modifica venga approvata servirà il 51% dei voti a favore. Ogni club ha a disposizione due voti: tradotto ce ne vogliono 13 su 24 a favore. Ma visto che un club ben difficilmente darà un voto a favore e uno a sfavore, ne serviranno dunque 14 su 24. Più semplicemente 7 club su 12 dovranno dire sì...
Non ci resta che attendere e scoprire come andrà tra otto giorni. Chi la spunterà? Chi sorriderà? La partita, ad oggi, pare combattuta... Si deciderà tutto sul filo di lana...
Nella tabella sottostante ecco la situazione a otto giorni dal voto
Squadre a favore: Ginevra, Berna Losanna e Davos
Squadre indecise: Zurigo, Rapperswil, Zugo e Bienne
Squadre contrarie: Lugano, Ambrì, Langnau e Friborgo