Partiti forte e avanti 4-2 fino a 5' dalla fine, gli improvvidi biancoblù hanno perso 4-6, ribaltati da una doppietta di Wick e dai gol di Rod e Richard
GINEVRA - L'Ambrì si è buttato via a Ginevra. Avanti 4-2 fino al 55' è infatti riuscito nell'impresa di far decollare le Aquile, capaci di segnare con Wick (doppietta), Rod e Richard per il 4-6 finale.
Reduce da quattro sconfitte consecutive e da prestazioni altalenanti, a Les Vernets la truppa biancoblù si giocava molto. Con la sosta alle porte, un nuovo rovescio avrebbe infatti portato con sé giorni di scarsa tranquillità e di dubbi. Avrebbe cancellato definitivamente i numeri e le sensazioni messi insieme nell'ottimo avvio di stagione, “regalando” qualche muso lungo di troppo.
Purtroppo per tutti i tifosi leventinesi, di grugniti e mugugni ce ne saranno parecchi fino alla ripresa del campionato. E non potrebbe essere altrimenti, per come è arrivato il rovescio in casa delle Aquile.
E dire che, pur se non perfetti, fino al tracollo finale Kubalik e soci avevano fatto benissimo, svolgendo alla perfezione il compito assegnato loro da coach Cereda.
Sono per esempio partiti benissimo, mettendo sul ghiaccio grandissima intensità, con la quale hanno stordito le impreparate Aquile. Risultato? Due gol nei primi sei minuti (Lerg e Trisconi) e sfida in discesa. Poi certo, segnare tanto velocemente ha anche i suoi lati negativi: significa che i rivali hanno tutto il tempo per riordinare le idee e tentare di rialzarsi. Anche su questo piano l'Ambrì ha però a lungo dimostrato maturità. Ha saputo interpretare bene l'incrocio, mettendo in conto qualche sofferenza sulla pressione locale (vedi l'1-2 di Fransson) per poi muoversi in contropiede. Proprio “ripartendo” i ticinesi hanno infatti piazzato il 3-1 di inizio secondo parziale che ha ricacciato lontano il Ginevra. Il “resisti e colpisci” si è ripetuto anche nei minuti seguenti. I padroni di casa si sono riavvicinati con Kast (27'), i sopracenerini sono nuovamente scappati con Hofer (50').
Tutto bene - come detto - fino al 55'14" quando Wick ha aperto all'incredibile rimonta dei ragazzi di McSorley. Siglato il 3-4, il 29enne attaccante non ha perso tempo a festeggiare e anzi, 52" dopo, ha piazzato addirittura il 4-4. Altri 42", al 56'48", ed è stato Rod ha infilare l'incredibile 5-4. A quel punto, con tutti gli schemi saltati e le tribune infuocate, i biancoblù si sono risvegliati. Troppo tardi: i loro tentativi sono infatti andati a sbattere contro i rivali, che con Richard, al 59'23", hanno poi chiuso i conti sul 6-4.
Perdere fa male. Sempre. Farlo in questa maniera è tuttavia addirittura devastante. La sosta? Per fortuna che arriva: Luca Cereda dovrà trovare il modo di registrare il motore di una macchina che fino a poco tempo fa ha corso velocemente e che invece, negli ultimi giri, ha perso clamorosamente colpi.
GINEVRA-AMBRÌ 6-4 (1-2, 1-1, 4-1)
Reti: 1'03” Lerg (Kubalik) 0-1; 5'51” Trisconi 0-2; 13'03” Fransson (Romy) 1-2; 21'37” Hofer (Müller) 1-3; 26'34” Kast (Tommernes) 2-3; 49'46” Hofer (Zwerger) 2-4; 55'14" Wick (Richard) 3-4; 56'06" Wick (Tommernes) 4-4; 56'48" Rod (Fransson) 5-4; 59'23" Richard (Mayer) 6-4.
AMBRÌ: Conz; Dotti, Fora; Guerra, Fischer; Ngoy, Plastino; Jelovac; Zwerger, Müller, Hofer; Kubalik, Lerg, D'Agostini; Incir, Kostner, Trisconi; Lauper, Kneubuehler, Rohrbach; Mazzolini.
Penalità: Ginevra 3x2'; Ambrì 1x2'.
Note: Vernets 6'096 spettatori. Arbitri: Salonen, Schukies, Altmann, Wolf.