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HCAP«Kubalik ha capito ciò che serve ad Ambrì, non gioca per sé stesso»

25.10.18 - 07:00
Jean-Guy Trudel tende la mano ai leventinesi: «Per i playoff basta crederci. Seguo sempre i biancoblù...»
TiPress
«Kubalik ha capito ciò che serve ad Ambrì, non gioca per sé stesso»
Jean-Guy Trudel tende la mano ai leventinesi: «Per i playoff basta crederci. Seguo sempre i biancoblù...»
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PEORIA - Trudel, Domenichelli, Westrum e Williams. Sono questi i quattro cecchini che - negli ultimi quindici anni - hanno vestito la maglia dell'Ambrì, facendo sognare il popolo biancoblù a suon di reti e assist. Autore di 14 punti in 12 incontri (7 reti e 7 assist) quest'anno i leventinesi si stanno godendo la gesta di Dominik Kubalik, un altro elemento "innamorato" del gol e grande protagonista del brillante inizio di stagione dei sopracenerini. 

Chi è consapevole di quanto in Leventina sia importante l'apporto degli stranieri - per sperare di acciuffare i giochi con vista sul titolo - è colui che nelle quattro stagioni trascorse alla Valascia (tra il 2003 e il 2007) ha accumulato qualcosa come 263 punti in 198 incontri. Mica noccioline.  

«Seguo ogni giorno il campionato svizzero - le parole di Jean-Guy Trudel, da sei anni allenatore dei Peoria Rivermen (SPHL) - Non ho la possibilità di vedere i match in diretta, ma leggo i risultati e sto attento a ciò che combinano i giocatori che conosco. Duca e Cereda stanno svolgendo un ottimo lavoro, in particolare nel costruire un'identità di squadra e nel capire quali sono i giocatori giusti per portare l'Ambrì in alto. Sono davvero felice dei successi che stanno ottenendo».

Kubalik sta trascinando la squadra a suon di gol. Un cecchino simile in Leventina mancava da molti anni...
«Sono contento che stia avendo successo. Viviamo in una generazione in cui i giocatori non sempre scendono sul ghiaccio pensando solo al bene del gruppo. Lui, invece, si sta sacrificando al 100% per la squadra e ha capito cosa serve all'Ambrì per avere successo. È davvero positivo sia così...».

L'appetito vien mangiando e dunque pensi che i biancoblù possano raggiungere i playoff? 
«Assolutamente sì. Credo nel processo di crescita della squadra, basta prendere una partita alla volta e poi tutto può succedere. L'importante è continuare a pedalare tutti insieme nella medesima direzione, senza stravolgere le proprie idee. Ad Ambrì stanno lavorando bene».

Ti capita ancora di pensare ai tuoi quattro anni leventinesi? Quali sono i ricordi più nitidi?
«Credetemi, mi è piaciuto tutto, ma mi dispiace di non essere riuscito a portare l'Ambrì a conquistare un titolo. Con un gruppo di giovani giocatori avevamo disputato i playoff per tre anni consecutivi. Quest'anno i biancoblù possono fare lo stesso...».

Cosa rappresenta l'hockey nella tua vita?
«Sarò breve e dico che per me l'hockey è tutto. Ho tantissimi ricordi legati a questo sport. Amicizie, viaggi e famiglia. Devo tutto a questo gioco». 

Quando tornerai in Ticino? Magari per l'inaugurazione della nuova Valascia?
«Sarebbe fantastico, ma non so quando potrò tornare. Allenando una squadra è difficile liberarsi. Sono pure direttore del settore giovanile qui a Peoria e quindi le mie giornate sono parecchio piene, ma spero un giorno di riabbracciare il popolo biancoblù». 

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COMMENTI
 

matteo2006 5 anni fa su tio
Trudel un idolo non c'è null'altro da aggiungere. Saranno come parole di facciata come credono i detrattori ma molti giocatori (stiamo parlando di Signori giocatori) che sono passati dalle nostre parti portano sempre un bellissimo ricordo. Kubalik è il più forte straniero da 20 anni a questa parte per stile di gioco e qualità; impressionante la velocità.

cle72 5 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Dimentichi kamenski. La sua breve apparizione ha deliziato tutti con giocate velocità e visione. Un altro mondo!
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