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NATIONAL LEAGUEBienne super, non solo per le star: «Trovati dei gioielli. Ambrì? Gioca bene e merita»

18.10.18 - 10:07
Mike McNamara ci ha parlato dei Seelanders e delle due ticinesi. «Kubalik è una macchina da gol. Cereda da applausi. Lugano? Ha grande esperienza e un Merzlikins determinante»
Keystone
Bienne super, non solo per le star: «Trovati dei gioielli. Ambrì? Gioca bene e merita»
Mike McNamara ci ha parlato dei Seelanders e delle due ticinesi. «Kubalik è una macchina da gol. Cereda da applausi. Lugano? Ha grande esperienza e un Merzlikins determinante»
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BIENNE - Idee chiare, un’ottima materia prima da plasmare e tanta voglia di scrivere pagine importanti della propria storia: il Bienne, primo della classe con 24 punti, si sta confermando tra i principali attori del nostro hockey. Tornati in semifinale nella passata stagione - traguardo che mancava dal 1989/90 - in questo campionato gli uomini di Törmänen hanno ottenuto sin qui 8 vittorie e 3 sconfitte, le ultime due arrivate però negli ultimi impegni contro Zugo e Friborgo.

«La squadra è buona, molto veloce e tecnica. In più Hiller sta giocando bene e pure Paupe si è dimostrato all’altezza - interviene il 69enne Mike McNamara, ex head coach dei Seelanders e attuale capo della formazione del club bernese - Non so se finiremo nei primissimi posti, ma almeno ci siamo allontanati dalla linea e, in queste stagioni, era un obiettivo. È importante, in questo modo si può lavorare tranquillamente e si facilita anche l’inserimento dei giovani».

Dall’ardua lotta per un posto nei playoff alle posizione di vertice con tanto di nuova pista (lo scorso anno il Bienne ha chiuso terzo, mentre per ora è primo). In pochi anni - nel 2016 aveva concluso 12esimo - sono cambiate molte cose…
«Vero. La squadra è più giovane, rapida e tecnica. Non si può fare da un anno all’altro, ma è un percorso studiato da anni. Un giocatore alla volta siamo arrivati più o meno dove volevamo. I nostri mezzi non sono quelli dei top-team ma nemmeno troppo limitati: c’è un budget da metà classifica, il ds Martin Steinegger è bravo e furbo. Tutti conoscono i Brunner, Forster&Co, ma sono stati ingaggiati dalla B tanti bravi giovani. Ha trovato dei gioielli e allo stesso tempo sono stati valorizzati al massimo giocatori come Pedretti, Schmutz, Fey e altri ancora. Questi ragazzi hanno spinto la squadra verso l’alto. I risultati non arrivano solo grazie alle “star”. Tutti parlano di Rajala e Pouliot, ma c’è molto altro...».

E a proposito di Pouliot... l’attaccante - in scadenza di contratto - dovrebbe ottenere il passaporto svizzero ad inizio 2019.
«Sì, ma abbiamo già visto in passato che le tempistiche sono difficili da prevedere. Quando si iniziano a fare calcoli poi ci si accorge che manca qualcosa o c’è qualche intoppo. Prima o dopo però arriverà. Trattenerlo? Qui è molto felice, sua moglie è di qua e ora ha due figli. Il Bienne farà il possibile, ma poi dipende anche dalle altre squadre. Se al giocatore arriveranno offerte “ridicole”, sproporzionate, non saremo in grado di tenerlo».

McNamara, ex Lugano - con i bianconeri ha vinto anche due titoli in qualità di assistant coach (1986, 1987) - conosce molto bene la realtà ticinese. Il gruppo di Ireland sin qui viaggia a corrente alternata. Come lo vedi?
«In Champions hanno appena ottenuto due belle vittorie, grazie ad un Merzlikins sontuoso. Elvis è determinante nei successi del Lugano. In campionato non c’è dubbio che arriveranno nei playoff, ma non so con che piazzamento. Direi metà classifica. Lo scorso anno, con una squadra simile, hanno fatto una buona regular season e mi hanno sorpreso nei playoff. Non sono la squadra più giovane e veloce, ma compensano con l’esperienza. Il livello della rosa è simile, con la Lega che si è nel complesso rinforzata».

E sull'Ambrì... 
«Non solo vince, ma gioca bene e merita i punti raccolti (16 in 10 match, ndr). Quando Conz è in serata è un altro di quei portieri che “porta” punti. Il gruppo di stranieri è buono e Kubalik è una macchina da gol. L’Ambrì ha ritrovato la sua identità, tutti giocano per la maglia. Tanto merito va dato a Cereda, che sta facendo un lavoro incredibile. Penso che una tra Ambrì e Langnau farà i playoff, perché squadre che in passato sembravano intoccabili, come ad esempio Davos e Ginevra, ora fanno fatica. Il Losanna sta incontrando difficoltà. Il Friborgo sta facendo bene ma lo metto nel gruppo di team che dovrà lottare fino alle fine. In sostanza c’è equilibrio e il campionato è avvincente: ogni squadra in buona salute è pericolosa», conclude Mike McNamara.

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