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La clinica privata ticinese è diventata Medical Partner della formazione bianconera
LUGANO - Nella giornata odierna - giovedì 4 ottobre - il Lugano ha emesso un comunicato riguardante il nuovo Medical Partner della squadra: la Clinica Ars Medica.
Di seguito il comunicato della società:
"L’Hockey Club Lugano ha il piacere di comunicare che, per le prossime tre stagioni, la Clinica Ars Medica di Gravesano è il nuovo “Medical Partner” della prima squadra bianconera. La medicina dello sport è una delle specialità presenti nella Clinica, il cui team conta ben cinque medici specialisti. L’Area Salute dell’Hockey Club Lugano è affidata al Dr. med. Peter Jenoure (1946), Head of Medical Department, attivo professionalmente come specialista in medicina dello sport presso la Clinica e al Dr. med. Marco Marano (1980), Team Doctor, specializzato in chirurgia ortopedica e traumatologia, attivo professionalmente anche presso il pronto soccorso ortopedico e traumatologico della Clinica Ars Medica.
«Siamo molto orgogliosi di questo partenariato con la Clinica Ars Medica», ha affermato Vicky Mantegazza. «La competenza di questa clinica ortopedica e traumatologica è riconosciuta su tutto il territorio e riponiamo molta fiducia nell’operato di questi medici sportivi con i quali collaboriamo con piena soddisfazione della Direzione Sportiva e dei giocatori».
«La medicina dello sport è un settore in continua evoluzione e questo partenariato valorizza il lavoro fatto sino ad oggi sul territorio in questa disciplina. Infatti la Clinica Ars Medica sostiene da sempre manifestazioni sportive, nella maggior parte delle quali è presente il nostro team di fisioterapisti», ha aggiunto Fabio Rezzonico, Direttore della Clinica Ars Medica.
La Clinica Ars Medica fa parte di Swiss Medical Network, il secondo gruppo di cliniche private in Svizzera, presente nelle tre regioni linguistiche. Essa si è affermata come leader indiscusso e centro di riferimento della Svizzera Italiana in chirurgia ortopedica e traumatologia dell’apparato locomotore con oltre 3.300 interventi stazionari l’anno".
