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HCAP / HCLL'Ambrì vive di powerplay, Lugano che disastro in parità numerica

27.09.18 - 20:02
Le prime tre giornate di campionato sono andate agli archivi con una vittoria e due sconfitte per entrambe le ticinesi: ecco altri numeri che riguardano biancoblù e bianconeri
Keystone
I biancoblù festeggiano uno dei tre gol trovati in powerplay a Davos.
I biancoblù festeggiano uno dei tre gol trovati in powerplay a Davos.
L'Ambrì vive di powerplay, Lugano che disastro in parità numerica
Le prime tre giornate di campionato sono andate agli archivi con una vittoria e due sconfitte per entrambe le ticinesi: ecco altri numeri che riguardano biancoblù e bianconeri
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AMBRÌ - Tre partite giocate. Una vittoria e due sconfitte a testa. Guardando i risultati - nudi e crudi - le due ticinesi hanno vissuto un avvio di campionato piuttosto complicato.  Ma le prime tre gare finora disputate hanno detto anche altro. Molto altro. Ad Ambrì come a Lugano.

L'importanza di una giusta attitudine - In Leventina questo inizio di stagione ha ribadito un concetto ormai noto. Ovvero che la squadra di Cereda deve sempre giocare con il coltello tra i denti e al 100% delle sue possibilità per avere delle chance di vittoria. Appena il ritmo cala, l’attitudine non è quella giusta, o il gameplan non viene rispettato alla lettera, i biancoblù - dotati di un talento medio più basso rispetto alla maggior parte della concorrenza - vanno in difficoltà. Come martedì sera contro il Bienne. Una serata storta, quella di due giorni fa, che non deve però far dimenticare quanto di buono mostrato dai leventinesi nel primi due incontri contro Zugo e Davos.

Powerplay top - Il rendimento del powerplay - seppur limitato a sole tre partite - è ottimo. I leventinesi - grazie anche ad un super-Kubalik - sono infatti attualmente la migliore squadra della lega in superiorità numerica sia per reti segnate (4) che per efficacia (40%). Va un po’ meno bene, per contro, in parità numerica. Dove i biancoblù hanno trovato la via del gol solamente in  tre occasioni. Solo il Rapperswil, fermo a una rete, ha fatto peggio. Guardando l’altra faccia della medaglia, ovvero i gol incassati, l’Ambrì può vantare un discreto boxplay (90% di riuscita). Deve invece registrarsi meglio nel gioco a cinque contro cinque, situazione nella quale ha già incassato 8 (solo Friborgo e Lugano hanno una statistica peggiore). Riassumendo: bene nelle situazioni speciali, maluccio a parità numerica.

Kubalik fuori categoria - I biancoblù per funzionare devono giocare da squadra. Questo è assodato. Ma tra i tanti suonatori dell’orchestra diretta da Cereda ce n’è uno che è emerso più degli altri. Un solista che ha reso unica la melodia. Stiamo parlando di Dominik Kubalik, che con le sue tre reti (condite pure da un assist) è chiaramente il miglior marcatore dei biancoblù. Se a queste aggiungiamo anche le due segnature di Matt D’Agostini e quella di Müller, pare chiaro che in Leventina ci sia un problema di “secondary scoring”. Detto in altro modo: mancano le reti degli uomini di terza e quarta linea (Lauper aveva segnato in powerplay), oltre a quelle dei difensori (sempre a quota zero in stagione). Dopo tre partite, chiaramente, non si può ancora parlare di una tendenza. Ma prevenire, si sa, è meglio che curare.

La mancanza di Klasen - Se l’Ambrì è al momento la squadra più efficace in powerplay, il Lugano risulta invece quinta in questa speciale classifica. I bianconeri hanno infatti trovato due volte la via del gol in undici occasioni con l’uomo in più. Ma, nonostante una percentuale niente male di riuscita (18.18%), il gioco in superiorità numerica dei sottocenerini non ha ancora convinto appieno, soprattutto se si considera l’altissima qualità dei suoi interpreti. La mancanza di un’artista come Klasen, da questo punto di vista, è di quelle che pesano.

Disastro a parità numerica - Anche per le reti a parità numerica (6), il Lugano si trova al quinto posto. Mentre molto peggio va per quelle subite con gli stessi effettivi sul ghiaccio. I bianconeri sono infatti la peggior squadra in questa specifica statistica con ben 10 reti incassate. Questo risultato è chiaramente molto influenzato dalla pazza partita di Zugo e dalla brutta prestazione di Berna. I bianconeri, nella prossima sfida con il Losanna, sono chiamati a ritrovare la compattezza e l’attenzione difensiva avuta nell’esordio casalingo contro il Davos.

Lapierre il ritorno - Guardando i singoli, Maxim Lapierre ha ripreso il discorso là dove l’aveva abbandonato la stagione scorsa. Il canadese è infatti l’anima (e pure il topscorer) di questo Lugano, ben spalleggiato dal fido Lajunen. I bianconeri hanno pure trovato alcune reti con i cosiddetti portatori d’acqua: Walker (2 reti) e Morini (1) sono infatti già finiti sui tabellini. Nessuna segnatura, per ora, per lo sniper principe degli scorsi playoff, ovvero Gregory Hofmann. Un’astinenza sorprendente visto quanto era caldo il bastone del numero 15 dei bianconeri. Ma che non preoccupa. D’altronde sono passate solo tre giornate.

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