HCAPBig Bienne? Steinegger: «Vogliamo tutto, ma dobbiamo lavorare»

AMBRÌ - Terzo nella scorsa regular season (e arrivato fino alla semifinale dei playoff). Ottimo in sede di mercato, con i rinnovi - tra gli altri - di Hiller, Forster, Fey e Fuchs e gli ingaggi di Künzle, Riat e Brunner. Subito efficace in campionato, con due successi in due partite. Il Bienne sta ormai comportandosi da grande, da gruppo che per sé vuole il meglio. Questa sera l'Ambrì si troverà quindi di fronte un avversario complicatissimo, un rivale che vuole fare bene la regular e post season e che spera di deliziare i tifosi.

«Vogliamo tutto - Ha ammesso ridendo Martin Steinegger, direttore sportivo dei bernesi - Scherzi a parte, il nostro primo obiettivo deve essere quello di guardare sempre avanti. Mai indietro. Sappiamo di essere in crescita ma sappiamo anche di dover migliorare ancora molto per confermarci tra le migliori della Lega. Arrivare nella top-8 è il nostro obiettivo, certo; nonostante gli sforzi e i passi avanti fatti non abbiamo in ogni caso certezze. Nessuno ne ha: la competizione è grande e si deve sempre tenere un livello di attenzione molto alto».

Sentite maggior pressione ora che siete quasi una big?

«Quello sempre. Penso che si sia fatto bene negli scorsi mesi, che i nuovi si siano integrati, che le prime partite abbiano dato indicazioni positive... Nonostante ciò sappiamo che alla fine sono i risultati a fare la differenza».

Il vostro comportamento e la vostra attitudine sono cambiati dopo l'incredibile rovescio patito contro il Lugano nelle semifinali degli ultimi playoff?

«Sicuramente. È stato duro ripartire dopo quanto accaduto ma ora siamo sicuramente più forti, più ricchi in quanto a esperienza. Quelle situazioni, difficilissime, ci hanno fatto crescere».

Si può quindi dire che quest'anno, se sarete 2-0 in una serie playoff (e 3-0 in gara-3), non sarete eliminati?

«Iniziamo ad arrivarci e a trovarci con un simile vantaggio, firmerei per quello», ha aggiunto ridendo Steinegger.

Per raggiungere il livello di Berna, Zurigo, Zugo e Lugano cosa vi serve?

«Dobbiamo lavorare. Vedere chi “corre” davanti a noi ci dà qualche vantaggio ma non è certo facile spingere per arrivare a certi livelli. Credo che in una stagione il team, il club, deve fare tutto quel che è nelle sue possibilità. Deve curare ogni minimo dettaglio sul ghiaccio come fuori. Deve far andar bene quel che può controllare. Poi ci sono altri aspetti che invece non si possono gestire e che a volte fanno la differenza. E penso per esempio agli infortuni. In quel caso devi essere anche un po' fortunato altrimenti il livello delle grandi non lo raggiungi».