Sono giorni intensi per i biancoblù di Luca Cereda: «Poniamo le basi su cui costruire nel corso della stagione. Le amichevoli ci aiuteranno a capire dove siamo a livello fisico, mentale e di gioco»
BIASCA - Ritrovato da una decina di giorni il proprio "habitat naturale" dopo le intense fasi di preparazione a secco e un po' di meritato relax, i biancoblù sono già nella seconda settimana di lavoro sul ghiaccio. Tra volti nuovi e punti fermi dell'Ambrì "entrato" ormai nell'anno II del nuovo corso, quello contraddistinto dal ritorno alle origini e il riavvicinamento al territorio, il gruppo leventinese lavora e suda in quel di Biasca agli ordini del proprio condottiero, Luca Cereda.
«Nella prima settimana c'è stata una messa in moto e i test fisici di rito, mentre da questo lunedì abbiamo iniziato a lavorare in modo voluminoso ponendo l'accento sulla parte fisica e andando a toccare determinati aspetti del nostro gioco», spiega l'head coach biancoblù, che deve fare i conti unicamente con le assenze di Stucki (lavoro differenziato) e Hughes (infortunio al ginocchio).
«Le prime settimane, dopo un lungo periodo lontano dal ghiaccio, sono sempre un po' complicate - aggiunge Cereda - Man mano che si lavora e ci si avvicina all'inizio della stagione ci si sente sempre più a proprio agio». Sabato per l'Ambrì è fissata la prima amichevole "in famiglia" contro i Ticino Rockets, poi sotto con i russi del Vitjaz Podolsk (17 agosto) e i tedeschi dell'Adler Mannheim (18). In totale i test saranno ben 9. «Sono giorni intensi, poniamo le basi su cui costruire nel corso della stagione. Queste partite amichevoli serviranno come punti di apprendimento per capire dove siamo a tutti livelli: fisico, mentale e di gioco».
Determinazione, grinta, fame: dallo scorso campionato la filosofia biancoblù non è certo cambiata: la base era ed è... «Rimboccarsi le maniche e lavorare. Crediamo nel lavoro quotidiano come abbiamo sempre fatto, vogliamo migliorare tutti in tutto per far progredire la squadra. Sappiamo di avere difetti e punti deboli, ma anche dei pregi. Dobbiamo saper sfruttare le nostre qualità. La filosofia è chiara: siamo un club "formatore" che dà responsabilità ai giovani e deve continuare in questa direzione».
Dal gruppo ai singoli, partendo dall'attaccante statunitense Bryan Lerg, innesto che dovrebbe ricoprire un ruolo importante sul ghiaccio e nello spogliatoio. «Per lui i primi giorni sono stati di ambientamento a livello di fuso orario, spostamenti e routine quotidiana. Si sta applicando, vedo un ragazzo felice di essere qui e questo è positivo. Come i compagni sta lavorando bene e con molta voglia».
Lo scorso anno Kubalik, draftato nel 2013 dai Los Angeles Kings, è arrivato a stagione in corso e con delle vere e proprie fiammate ha mostrato il suo grande potenziale. Ora il 22enne - protagonista con la Cechia alle Olimpiadi e ai Mondiali -, può lavorare in gruppo già dalle fasi di preparazione e da lui ci si aspetta tanto. «È un giovane con grandi ambizioni, ogni giorno si presenta con tanta energia ed entusiasmo. Questa è la chiave per poter fare i passi avanti che desidera. Il suo pensiero è in linea con la nostra idea di squadra».
A proposito di giocatori dal grande potenziale c'è anche Dominic Zwerger. L'attaccante austriaco con licenza svizzera è stato recentemente premiato agli Swiss Hockey Awards 2018 come giovane dell'anno. «Sì, ma un altro ottimo esempio è quello di Michael Fora, che con la sua attitudine ha fatto progressi enormi guadagnandosi una chance oltreoceano. I ragazzi hanno vissuto e hanno visto il suo percorso: è un grande esempio da seguire. Questo vale anche per Zwerger, che ha voglia di crescere e prendersi sempre maggiori responsabilità».
Per Cereda, alla guida dei biancoblù dal 28 aprile 2017, si tratta della seconda stagione di National League al timone dell'Ambrì. «È bello e affascinante, siamo contenti di vivere questa esperienza e avventura. Richiede energia ma vale la pena. Sono realista e so che sarà un altro anno in cui bisognerà lottare e saper soffrire, ma so anche che dal lavoro si riescono a raccogliere tante soddisfazioni», conclude Luca Cereda.