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NATIONAL LEAGUECoach Josh Holden cambia vita: «Il mio italiano? Piccolo, piccolo»

29.05.18 - 22:01
Appesi i pattini al chiodo, il 40enne è pronto a cominciare una nuova avventura agli ordini di Dan Tangnes
Keystone
Coach Josh Holden cambia vita: «Il mio italiano? Piccolo, piccolo»
Appesi i pattini al chiodo, il 40enne è pronto a cominciare una nuova avventura agli ordini di Dan Tangnes
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ZUGO - Una dozzina d'anni da protagonista assoluto in Svizzera diluiti in venticinque, o qualcosa del genere, nei quali l'hockey è stato un chiodo fisso, un lavoro, una passione, un'ossessione. Questa è stata la carriera di Josh Holden, che da qualche giorno è solamente un ex. Il 40enne ha infatti deciso di appendere i pattini al chiodo e di accettare l'offerta fattagli dallo Zugo di affiancare Dan Tangnes, come assistente, sulla panchina della Prima squadra.

Sarà questo un periodo di emozioni forti per te; cosa stai facendo, oltre a ingrassare?
«No, no, non ho messo su chili - ha risposto con una fragorosa risata il canadese - non ancora almeno. Sto già pensando alla nuova avventura con il club. Rimanere per un anno nell'organizzazione sarà per me una grossa opportunità. Voglio ripagare la società per la fiducia mostratami».

È stato difficile smettere?
«Diciamo che ho capito che era arrivato il momento di chiudere quel capitolo della mia vita. La scorsa stagione è stata dura a livello di testa, giocare sia con la Prima squadra che con l'Academy. Su e giù in continuazione... è stato parecchio stressante. Forse fisicamente almeno un altro campionato l'avrei potuto disputare; mentalmente non avrei però retto i continui cambi».

Così hai deciso che l'hockey avresti continuato a viverlo in borghese.
«La panchina è una bella sfida. È un'avventura stimolante. Sono davvero carico e sono pronto a fare tutto il possibile per una squadra, per un club, che mi ha dato tantissimo».

Prima la Finlandia, poi tantissima Svizzera. Sei in Europa dal 2004, ti senti ancora nordamericano?
«A questo punto mi sento ormai svizzero. Mia moglie e le mie tre figlie stanno benissimo qui. Hanno i loro interessi, la scuola. Muoversi per tornare in Canada al momento non è un'opzione».

Con la tua nuova carriera all'orizzonte, poi...
«Esatto. Non si sa mai quel che può accadere. Cominciamo con lo Zugo, poi chissà. Magari ci vedremo a Lugano».

Ci fosse una chiamata, dovresti cominciare con le lezioni di italiano. O già lo parli?
«Oh, piccolo, piccolo (detto effettivamente in italiano, ndr). È abbastanza?».

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COMMENTI
 

Findus 5 anni fa su tio
un criminale. A cui si da troppo spazio
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