L'attaccante ticinese si è espresso a margine di gara-1 della finale persa davanti ai propri tifosi contro lo Zurigo
LUGANO - Non è stata una serata positiva per il Lugano, battuto di misura alla Resega dallo Zurigo in gara-1 della finalissima dei playoff (0-1). «Non abbiamo creato abbastanza in zona offensiva, soprattutto la mia linea», è intervenuto al termine della partita Luca Fazzini. «Nelle prossime partite dovremo cercare di giocare meglio in cinque contro cinque e provare a prendere in mano un po' di più il pallino del gioco. Non possiamo fidarci soltanto del powerplay perché poi capita come questa sera in cui ne abbiamo a disposizione solo uno in 60'. Penso che abbiamo comunque iniziato bene il match, anche se poi ci siamo complicati un po' la vita. Sarà necessario dimenticare in fretta questo incontro e prepararci al meglio per il prossimo».
Lo Zurigo è stato in grado di ingabbiarvi alla perfezione... «Siamo consapevoli che il gioco dei Lions è caratterizzato sul possesso del disco. Non penso che abbiamo disputato una brutta gara, anche perché siamo riusciti a tenerli lontani dalla nostra porta. Nonostante i nostri avversari non abbiano avuto tantissime occasioni, hanno però creato più di noi in attacco e sono stati premiati. In zona offensiva dobbiamo decisamente fare di più. Domani avremo tutto il tempo di analizzare il video e di capire cosa non ha funzionato. Bisogna cercare di essere più vicini fra i reparti, soprattutto in zona difensiva e prendere più velocità: penso che questa sia la chiave per andare in porta con più frequenza».
Vi preoccupa dover rincorrere il risultato? «Non c'è nessuna paura e non c'è nessun panico. Adesso gara-1 è andata, abbiamo perso e ora sarà compito nostro cercare di non commettere più gli stessi errori nelle prossime partite. Sara fondamentale ricaricare le batterie, studiare i Lions al meglio e magari - all'Hallenstadion - mettere sul ghiaccio ancora più energia fin da subito, dato che in confronto alle sfide precedenti abbiamo sicuramente giocato in maniera meno fisica».