Cerca e trova immobili

HCAPDa Anno "0" a Zwerger, ecco l'alfabeto biancoblù

13.04.18 - 17:40
È passata poco più di una settimana da quando si è chiusa la stagione dell'Ambrì. Vi proponiamo di riviverla in 26 punti: lettera per lettera...
Collage (Tipress / Keystone)
Da Anno "0" a Zwerger, ecco l'alfabeto biancoblù
È passata poco più di una settimana da quando si è chiusa la stagione dell'Ambrì. Vi proponiamo di riviverla in 26 punti: lettera per lettera...
HOCKEY: Risultati e classifiche

AMBRÌ - È passata poco più di una settimana dalla salvezza dell’Ambrì. Otto giorni fa, in una Valascia gremita, i biancoblù battevano per la quarta volta il Kloten nella finale dei playout conquistandosi le meritate vacanze. Una stagione, quella da poco consegnata agli archivi, che per i leventinesi ha rappresentato un vero e proprio crocevia. Un punto di ri-partenza dopo diversi anni complicati e difficili. Vi proponiamo di riviverla in 26 punti. Lettera dopo lettera. Ecco l'alfabeto biancoblù.

Anno "0" - Quello appena trascorso coincide con l’anno della rinascita. Una risurrezione sportiva che si fonda sulle ceneri e sui cocci del passato. Dopo diverse stagioni buie e tempestose determinate da strategie fallimentari, finalmente l’Ambrì ha invertito la rotta. E ha ritrovato sé stesso. Tornando alle origini. Tornando a essere un club formatore.

Benji (Conz) - Dopo il brutto periodo vissuto a Friborgo, Conz era giunto in Leventina attanagliato dai dubbi. Ma grazie anche al contributo fondamentale di Pauli Jaks, quei dubbi piano piano sono evaporati. Dopo una regular season senza infamia e senza lode (45 partite, 89,94% di parate e 3.36 gol subiti a partita), il cerbero giurassiano ha saputo alzare notevolmente il proprio livello nei playout, dimostrandosi decisivo soprattutto nella finale della paura contro il Kloten (96.32% di parate e 1.40 gol subiti). Insomma, quando i giochi si sono fatti duri, Conz ha risposto presente.

TipressStagione in crescendo per il cerbero giurassiano.

Cereda - Il coach di Sementina è sicuramente uno dei principali artefici della rinascita biancoblù. Nel corso della stagione Luca Cereda ha avuto il grande merito di ridare fiducia ed energia ad un ambiente depresso da troppe stagioni storte. La sua concezione di hockey è stata chiara e semplice fin dall'inizio: dinamismo, velocità e aggressività e tanto lavoro a tutta pista. E i risultati sono arrivati. La salvezza conquistata è (anche) sua.

TipressCondottiero Cereda applaude i suoi ragazzi.

Duca - Aveva segnato l'ultima rete del vecchio corso. Quel disco, scagliato alle spalle di Mathis al 39esimo minuto di gara-4 a Langenthal, è stato il suo ultimo gol in carriera. Il suo ultimo guizzo da giocatore. Qualche giorno dopo Paolo Duca aveva svestito pattini e corazza per indossare i panni del direttore sportivo. La sua prima scelta? Affidare la squadra al coetaneo Luca Cereda. Una decisione azzeccatissima. Poi è riuscito a portare in Leventina Zwerger e Kubalik rinnovando nel contempo i contratti a capitan Fora (fino al 2021) e a D'Agostini (2019). Il mercato per la prossima stagione non è ancora concluso, ma promette altrettanto bene.

TipressDal ghiaccio alla scrivania con il medesimo impegno.

Emmerton - Giocatore talvolta sottovalutato. La sua importanza nei meccanismi biancoblù si è vista durante il periodo in cui è mancato per infortunio. 9 partite, a cavallo tra dicembre e gennaio, dove l’Ambrì ha raccolto solamente 7 punti sui 27 a disposizione. Forse un caso. Forse no. Il futuro di Emmerton - 36 punti (17 gol) in 50 partite - al momento non è ancora stato scritto, anche se è probabile che parta per fare spazio a un primo centro dalle caratteristiche diverse e più offensive.

TIpressCory Emmerton: un futuro (ancora) tutto da scrivere...

Fora - Capitano, oh mio capitano. Forte della fiducia della società e dello staff e con la C sul petto a soli 21 anni, il ragazzo di Giubiasco ha fatto enormi passi avanti durante questa stagione. La sua crescita esponenziale si evince dai numeri (6 gol e 28 punti stagionali) ma non solo. Durante il campionato si è caricato di notevoli responsabilità sia in fase difensiva che in quella offensiva. Grazie a questa stagione strepitosa si è pure guadagnato la fiducia di Fischer che lo ha convocato varie volte in Nazionale e potrebbe portarlo pure ai prossimi mondiali danesi.

KeystoneLa stagione della consacrazione per il capitano.

Gian Paolo Grassi - È stato per sei stagioni (dal 2003 al 2009) presidente biancoblù. Se n’è andato il 31 marzo a 66 anni: vinto ma non sconfitto dalla terribile malattia degenerativa con cui conviveva da tempo. Sì, perché Grassi quel male l’ha sempre combattuto. Con forza. Con tenacia. Quella stessa sera, dopo il triste commiato dedicato all’ex presidente, l’Ambrì ha conquistato gara-3 alla Valascia. E poi non si è più fermato. Tre vittorie filate conquistate con coraggio e determinazione. Con una dedica speciale.

Tipress31 marzo: l'Ambrì piange il suo presidente.

Hockey mercato - L’Ambrì del presente ha già un occhio rivolto al futuro. E l’orizzonte disegnato dal mercato sembra piuttosto roseo. Gli acquisti di Guerra, Kienzle e Fischer garantiscono maggior stabilità alla difesa biancoblù. Davanti l’arrivo dell’austriaco - con licenza svizzera - Hofer, reduce da una stagione sopra il punto a partita in EBEL - potrà dare qualità a un reparto che annovera pure gli interessanti innesti dei giovani (e pronti a crescere) Kneubuehler e Rohrbach. Il ritorno dell’esperto e sempre affidabile Manzato rappresenta, infine, una validissima alternativa a Conz.

Identità ticinese - I biancoblù, dopo parecchie stagioni, sono tornati a puntare sull'identità ticinese. Sono tornati a investire su giovani cresciuti nel vivaio. Una scelta chiamata a gran voce dai tifosi negli scorsi anni e che ha dato i suoi frutti. D'altronde le parole di Cereda e Duca ad inizio stagione non davano adito a dubbi. «Quello che è successo durante lo spareggio con il Langenthal ci ha fatto aprire gli occhi. Un cambiamento era necessario», sottolineavano i due ticinesi doc. Un'identità ticinese che l'anno prossimo si arricchirà ulteriormente con il ritorno del figliol prodigo Samuel Guerra da Zurigo.

Jeff (Taffe) -  Da lui ci si aspettava altro. Ci si aspettava uno straniero dominante. E che trascinasse la squadra a suon di punti. Ma così non è stato (sole 6 reti in 36 partite). Perché Taffe in un campionato veloce e ritmato come il nostro è arrivato ormai in riserva a livello fisico. E le sue ottime mani e la sua straordinaria visione di gioco non sono bastate a salvarlo. Dall’arrivo di Kubalik il centro americano è infatti  finito ai margini della rosa biancoblù. Fino alla finale dei playout contro il Kloten, dove Taffe si è riscattato segnando il gol decisivo nella partita che ha regalato la salvezza all’Ambrì. Il giusto premio per un professionista serio forse giunto in Svizzera troppo tardi.

KeystoneStagione difficile premiata con la rete della salvezza.

Kubalik - Un talento purissimo arrivato a stagione in corso. Potenzialmente uno dei cecchini più letali della lega, Kubalik ha subito relegato in tribuna Jeff Taffe. D'altronde il 22enne ceco ha una classe, una tecnica e una velocità d'esecuzione fuori dal comune. Ad Ambrì ha dovuto un po' snaturare il suo gioco, scoprendosi anche uomo assist. I suoi numeri, che sfiorano il punto a partita (11 gol e 23 assist in 35 partire), parlano per lui. Con un giocatore in grado di offrirgli più dischi interessanti, l'anno prossimo potrebbe essere devastante. Sempre che non risponda alle sirene russe o americane... 

TipressQuasi un punto a partita per lo sniper ceco.

Lombardi - È il presidente più longevo di sempre. Anche lui è tra i principali fautori della rivoluzione vissuta quest'anno in Leventina. Se dal punto di vista sportivo la linea è tracciata, l'obiettivo primario di Lombardi rimane quello della Nuova Valascia. La costruzione della nuova pista è infatti fondamentale per il futuro economico (e non solo) della società.

TipressLombardi spera di esultare anche per la Nuova Valascia.

Matt (D’Agostini) - Ad inizio stagione il suo rinnovo pareva un azzardo. Ma così non è stato. Anzi, tutto il contrario. Perché D’Agostini, quando sta bene fisicamente, è semplicemente un giocatore devastante. E lo ha dimostrato in questa annata, la sua migliore da sempre in Svizzera a livello contabile con 23 gol e 29 assist in 56 partite. Un rendimento incredibile dopo un primo anno in Leventina tormentato dai dubbi e funestato da infortuni e problemi fisici. Ma D’Agostini ha saputo risorgere dalle proprie ceneri come l’Araba Fenice. Ha cantato e portato la croce. Ha fatto la differenza in ogni zona della pista. Ed è stato il leader e l’anima dei biancoblù. Un giocatore totale. Roba da Matt...

TipressTopscorer e leader indiscusso dell'Ambrì. Semplicemente "roba da Matt".

Ngoy - Quattro partite saltate in otto anni. Lui è Micheal Ngoy. Ma potremmo definirlo l’uomo bionico. Tanto che nemmeno il violento incidente stradale, di cui è rimasto vittima insieme a Nick Plastino la domenica di Pasqua a Pollegio, lo ha fermato. Il giorno dopo il romando era infatti in pista a Kloten per dare manforte ad un reparto arretrato già orfano di Fora, Gautschi e dello stesso italo-canadese. Un recupero lampo coinciso con il decisivo break biancoblù. Chiude la sua stagione con 7 punti (1 gol) e un bilancio personale di +1. Non male, anche se, molto probabilmente, non basterà per ottenere un rinnovo.

FVRIl terribile incidente dal quale Ngoy è uscito indenne.

Ottant’anni - Nato il 19 settembre del 1937, l’Ambrì questa stagione ha festeggiato i propri 80 anni. Si narra che la nascita del club leventinese sia dovuta alla disattenzione di un giovane pompiere di Ambrì che allagò il campo di calcio mentre provava una pompa per spegnere gli incendi. Da lì nacque la prima pista di ghiaccio del paesino, che pochi mesi dopo venne utilizzata per la prima volta dai neonato Hockey Club Ambrì Piotta.

Pinana - Nonostante il brutto infortunio, che gli ha fatto saltare tre mesi di campionato, Christian Pinana ha disputato un'ottima prima stagione in National League. Il giovane difensore ha infatti giocato con la calma del veterano, dimostrando di avere una sicurezza nei propri mezzi non indifferente. Quest'anno ha trovato la sua prima rete in carriera (condita da otto assist) ed è uno dei pochi biancoblù con un bilancio personale positivo. Niente male per un 21enne. Il futuro è tutto suo.

KeystoneOttima prima stagione in National League per il giovane numero 77.

Quarta linea - Da inizio stagione è l'unico blocco a non esser stato modificato da Cereda (infortuni a parte). Il motivo? Trisconi, Kostner e Bianchi hanno sempre svolto il loro compito alla perfezione. Hanno portato tantissima energia alla squadra, hanno pattinato come forsennati e hanno pure segnato reti importanti. Soprattutto l'italiano, nella sua nuova posizione di centro, ha vissuto una stagione da incorniciare e con numeri da urlo. Nettamente il migliore nel +/- (+10), Kostner è stato pure il miglior giocatore biancoblù per quanto riguarda l'efficacia al tiro. Inoltre con i 15 gol e 22 punti ottenuti l'italiano ha disputato la migliore stagione della carriera.

Rockets - I razzi sono atterrati in Leventina. Sono ben 7 i giocatori che la scorsa stagione militavano nel “farm-team” Ticino Rockets e che in questa hanno giocato (chi più, chi meno) ad Ambrì. In difesa spiccano Christian Pinana, Misha Moor e Isacco Dotti. In attacco troviamo Elia Mazzolini, Noele Trisconi, Tommaso Goi e Patrick Incir. Senza dimenticare l'ottavo razzo, lo sfortunatissimo Christian Stucki costretto a saltare l'intera stagione a causa del grave infortunio al ginocchio patito nel preseason.

Spettatori - È forse uno dei pochi tasti dolenti di questa stagione biancoblù. La media spettatori di questa regular season (4'730) è infatti stata (incredibilmente) inferiore a quella della scorsa (4'955). E questo nonostante le premesse (e le promesse) fatte prima della stagione siano state praticamente tutte rispettate e nonostante la squadra abbia sempre fatto la sua parte sul ghiaccio. L'affluenza alla Valascia è stata addirittura desolante durante il torneo salvezza per poi risalire durante la finale playout con il Kloten.

Trentatré anni in A - Quella appena trascorsa è la 33esima stagione consecutiva nella massima serie elvetica per l'Ambrì. I biancoblù sono la quarta squadra più longeva di NLA dopo Kloten, Friborgo e Lugano. 

Undicesimo posto - Dopo l'ultimo posto della scorsa stagione, l'Ambrì ha scalato un primo (importante) gradino. L'undicesimo posto e soprattutto i 9 punti in più rappresentano una base su cui costruire il futuro. Un bel bagaglio di fiducia per tutto l'ambiente, considerando che ad inizio stagione praticamente tutti indicavano i biancoblù come probabile cenerentola del campionato. Ma la fiaba ha avuto un finale diverso.

Valascia - Nonostante il pubblico l'abbia a volte disertata, la vetusta Valascia, negli ultimi mesi, è tornata a essere un fortino quasi inespugnabile. Da fine gennaio l'Ambrì ha infatti vinto 10 delle 11 partite sul ghiaccio amico, perdendo solamente l'ormai ininfluente sfida del gironcino dei playout contro il Langnau.

Westrum - Erik Westrum è e rimane uno degli idoli della tifoseria biancoblù. E uno dei giocatori simbolo nella storia (recente) dell'Ambrì. Non sorprende quindi la sua presenza ai festeggiamenti dell'ottantesimo compleanno del club. L'attaccante americano però non si è limitato a una partecipazione sobria. E ha dato spettacolo sia al derby inaugurale della Resega, sia alla prima in casa contro il Davos, improvvisandosi capo curva. Entrando di conseguenza ancora di più nei cuori dei tifosi biancoblù.

TipressRitornato alla Valascia per festeggiare gli 80 anni del club.

X - Il "10" nei numeri romani: rappresenta le vittorie stagionali contro il Kloten (su 11 sfide). Un en-plein sporcato solamente da quell'unico stop patito alla Swiss Arena in gara-2 della finale dei playout. Una sconfitta che sul momento ha creato qualche timore, ma che alla fine non ha fatto male ai leventinesi. 

Yes we can - Lo slogan coniato da Obama per le presidenziali del 2008 si adatta bene a questa stagione biancoblù. Il nuovo corso dell'Ambrì ha infatti (finalmente) dato fiducia e responsabilizzato i giovani. In regular season quella leventinese è infatti stata la squadra ad aver dato più spazio in assoluto a giocatori al di sotto dei 24 anni di età. Insomma l'aria è cambiata sotto le volte della Valascia. Lo slogan ripetuto come un mantra nelle scorse stagioni «non vogliamo bruciare i giovani» fa ormai parte del passato. «Yes we can».

Zwerger - 21 gol, 28 assist. I numeri sono eccezionali. E parlano tutti per lui. La prima stagione da professionista di Dominic Zwerger è stata semplicemente sensazionale. L'austriaco ha sfruttato in maniera ottimale la fiducia riposta in lui da Cereda, ripagandolo con prestazioni sempre più convincenti. I suoi ulteriori due anni di contratto rappresentano un'importante polizza assicurativa per l'Ambrì del futuro. È probabilmente uno dei maggiori talenti arrivati alla Valascia negli ultimi vent'anni.

TipressTalento cristallino, Zwerger festeggia così una delle sue 21 reti stagionali.

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Evry 6 anni fa su tio
Speriamo che quest'anno lo Staff e il presidente memorizzino l'alfabeto arrivato finalmemte anche in alta montagna...... Auguri
NOTIZIE PIÙ LETTE