Nella serata di giovedì i bianconeri ospiteranno i Lions alla Resega per disputare gara-1 della finale dei playoff. Ireland rinconfermerà presumibilmente le linee viste in semifinale
LUGANO - Nella serata di domani - giovedì 12 aprile - il Lugano ospiterà i Lions in occasione di gara-1 della finalissima dei playoff.
Si prospetta una serie molto equilibrata: da una parte le individualità dello Zurigo - visti anche gli infortuni illustri che hanno colpito la rosa dei bianconeri - sembrano essere superiori rispetto a quelle degli avversari. Dall'altra invece, la truppa di Ireland ha messo in evidenza un collettivo che non si vedeva da almeno dieci anni dalle parti della Resega. I successi ottenuti contro Friborgo e soprattutto con il Bienne, hanno messo in evidenza uno spirito di squadra e un affiatamento che potrebbero essere sufficienti per arrivare fino in fondo e sollevare - finalmente di nuovo - il tanto agognato "vecchio portaombrelli blu".
Finora Sannitz e compagni hanno dimostrato di poter risolvere ogni pratica con un gioco molto organizzato a livello difensivo e con un cinismo sotto porta di rara efficacia. Contro il talento della formazione zurighese potrebbe però non bastare e, anche se il Lugano beneficerà di una partita in più davanti ai propri tifosi, i Lions venderanno cara la pelle. I ragazzi di Kossmann hanno fatto capire di non temere assolutamente le trasferte dato che hanno avuto la meglio sullo Zugo nei quarti di finale (secondo classificato in regular season) e nel turno seguente sul Berna capolista, espugnando per ben due volte le rispettive piste.
In ogni caso il Lugano ha trovato l'equilibrio necessario con l'inserimento contemporaneo di due difensori e di due attaccanti stranieri. Tutti e quattro lavorano intensamente nelle due direzioni e finiscono anche regolarmente sul tabellino dei marcatori: Lapierre (16 punti in 11 partite) e Lajunen (12 in 9) - unitamente a Hofmann (14 in 11), con cui completano una prima linea di tutto rispetto - paiono intoccabili nel reparto offensivo. Anche i due pilastri arretrati, Sanguinetti (9 punti) e Johnston (8), sembrano essere diventati indispensabili nello scacchiere di Ireland.
E Klasen? La fantasia e l'imprevedibilità del campione svedese potrebbero tornare molto utili all'head-coach bianconero. C'è però da credere che lo scandinavo - nonostante si stia impegnando moltissimo durante gli allenamenti, dove è il primo ad entrare sul ghiaccio e l'ultimo ad andarsene - resterà con tutta probabilità a guardare nuovamente i suoi compagni dalla tribuna. Bisognerà fare delle scelte decisive e nei playoff in genere, almeno all'inizio di ogni serie, squadra che ha vinto (e convinto) non si cambia. Affaire à suivre...