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HCL-NATIONAL LEAGUEKossmann, assalto al trono: «Noi e il Lugano in finale con merito»

10.04.18 - 13:08
I Lions si sono presi la pelle dell’Orso: «Grinta e disciplina: quando sfidi i campioni c'è un solo modo per vincere. Pestoni? Non ho ancora deciso, la finale è un nuovo inizio. Nilsson? Non ci sarà»
Keystone
Kossmann, assalto al trono: «Noi e il Lugano in finale con merito»
I Lions si sono presi la pelle dell’Orso: «Grinta e disciplina: quando sfidi i campioni c'è un solo modo per vincere. Pestoni? Non ho ancora deciso, la finale è un nuovo inizio. Nilsson? Non ci sarà»
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ZURIGO - Prima i Tori, eliminati in cinque partite, poi il Berna, sopraffatto in sei round: lo Zurigo, a tre anni di distanza dall'ultima volta, è tornato in finale e lo ha fatto prendendosi anche delle belle rivincite. Definitivamente "bocciato" Wallson, affidati a Kossmann a fine dicembre e chiusa al settimo posto una regular season complicata - quasi uno smacco per chi è abituato ai piani alti -, i Lions si sono ricompattati al momento giusto facendo la voce grossa nei playoff.

Detronizzati i bicampioni in carica vendicando pure il ko nei quarti di due anni or sono, per lo Zurigo è già tempo di pensare alla finale col Lugano. «Questo è un momento speciale che va apprezzato, ma per riposare avremo tempo più in là... - esordisce Hans Kossmann, head coach che a fine campionato, comunque vada, lascerà l’Hallenstadion per fare spazio a Serge Aubin - Siamo già tornati al lavoro, come il Lugano abbiamo ancora qualche giorno per preparare gara-1 e insistere sui dettagli: saranno importanti gli special team e la disciplina».

Affamatissimo, in semifinale lo Zurigo si è preso con merito la pelle dell’Orso. «È stato importante lottare come Leoni, giocare duro, forte e non mollare dal primo all’ultimo ingaggio. Sapevamo che il Berna con Jalonen gioca un hockey molto strutturato e disciplinato. Quando sfidi i bicampioni in carica c’è solo un modo per vincere: dovevamo portare sul ghiaccio più energia, motivazione, grande disciplina e volontà. Toccava a noi “battere i detentori del titolo”. Era indispensabile giocare con disciplina e lavorare più duro degli avversari, mantenendo il nostro hockey nei momenti chiave. Bisognava crederci e farlo».

In finale c’è lo scoglio Lugano, capace di ribaltare di prepotenza il Bienne con quattro vittorie filate. «Sarà una bella finale, abbiamo molto rispetto dei bianconeri. Siamo due squadre che hanno vissuto circostanze simili, con le assenze forzate di diversi ottimi giocatori che non hanno però scoraggiato il gruppo. Nel momento di difficoltà ci si è ricompattati lavorando ancora di più. Sia noi che loro siamo arrivati in finale con merito».

A proposito di infortuni, Kossmann non ha buone notizie per quel che riguarda Robert Nilsson… «Non giocherà nemmeno in finale, sfortunatamente la sua stagione è finita».

I Lions possono però contare su di un Fredrik Pettersson in grande forma. Nella sua esperienza a Lugano lo sniper svedese era stato etichettato come giocatore da regular season, ma con i Lions nei playoff ha già totalizzato 14 punti (7 gol) in 11 match. «È uno scorer, vuole sempre segnare, lo conosciamo bene e sta avendo un rendimento molto costante. È un elemento prezioso e credo lo sia stato anche a Lugano. Contro il Berna ha trovato il modo di fare breccia, segnando gol importanti. Ogni squadra ha bisogno di giocatori del genere».

Escluso dopo gara-1 dei quarti, Pestoni non ha più trovato spazio nell’equilibrato line-up zurighese. «La finale è un nuovo inizio, non ho ancora preso decisioni su chi giocherà. Ad ogni modo conosco bene Inti e se c’è una squadra contro la quale è motivato è sicuramente il Lugano… (ride, ndr)», conclude Hans Kossmann, aprendo almeno un piccolo spiraglio sull'impiego del ticinese.

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