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HCL - L'ANALISILugano, se perdi la calma... perdi!

28.03.18 - 19:19
I bianconeri sono usciti sconfitti dal primo confronto del penultimo atto dei playoff
Lugano, se perdi la calma... perdi!
I bianconeri sono usciti sconfitti dal primo confronto del penultimo atto dei playoff
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LUGANO - Gara-1 delle semifinali dei playoff non ha sorriso al Lugano, sconfitto 7-3 alla Tissot Arena dal Bienne. Non è sempre facile trovare gli aspetti positivi in seguito a una pesante sconfitta come questa, anche se in fondo sul ghiaccio - almeno per metà gara - la differenza non è sembrata così netta.

Nella prima parte del match, come contro il Friborgo, i bianconeri hanno concesso per lunghi tratti il pallino del gioco agli avversari - provando a difendersi con ordine per poi colpire in contropiede - e questo sistema ha funzionato per poco più di metà gara. Fino a quel momento il copione sembrava già scritto: nonostante Sannitz e compagni avessero tirato in porta soltanto un terzo delle conclusioni rispetto agli avversari nella prima mezz'ora di gioco, si erano resi altrettanto pericolosi sfruttando alla perfezione, come di consueto, ogni occasione che si erano creati. La serata era anche iniziata in discesa con il ritorno al gol del TopScorer bianconero della regular season - ovvero Luca Fazzini (1-0) - e con la seconda rete in questi playoff di Ryan Johnston, frutto di un'altra pregevole incursione personale per il momentaneo 2-1. 

Al 34'24 è successo però qualcosa che ha turbato la mente dei bianconeri, che ha fatto perdere loro la calma, la concentrazione e tutte le convinzioni che avevano fino a quel momento. Diem ha infatti siglato in powerplay il momentaneo 3-2, rete condizionata da una presunta irregolarità ai danni di Merzlikins, non ravvisata però dalla quaterna arbitrale nemmeno dopo aver esaminato il video. A quel punto Lapierre e compagni si sono innervositi e - oltre ad aver perso la tranquillità necessaria - hanno perso anche Johnston, il quale si è dovuto sedere sulla panchina dei penalizzati subito dopo lo svantaggio. Il Bienne ne ha in seguito approfittato per tramortire nuovamente il Lugano con un uomo in più sul ghiaccio e per portarsi sul 4-2 con una conclusione di rara bellezza firmata da Toni Rajala.

Nel momento in cui bisognava fare ordine per ripartire all'inseguimento del risultato, la squadra si è dunque disunita, è diventata nervosa in ogni situazione di gioco e si è ritrovata in breve tempo in completa balìa degli avversari. I seelanders non sono il Friborgo e l'hanno dimostrato, mettendo in evidenza uno spirito di squadra vincente e delle individualità con qualità non indifferenti, che hanno permesso di ingabbiare come meglio non potevano i bianconeri.

Biaogna sottolineare che gli infortuni sono un reale problema del contingente a disposizione di Greg Ireland. Le contemporanee assenze di Ljaunen - 9 punti in 5 match di playoff - e Sanguinetti (5 punti per lui) si sono fatte sentire sia a livello difensivo che offensivo. Nei quarti di finale si erano infatti rivelati due degli uomini più importanti a disposizione dell'head-coach dei ticinesi anche per le loro qualità di trascinatori. Oltre a questo i sostituti, ovvero Klasen ed Etem, non sono al 100% poiché negli ultimi mesi hanno beneficiato di pochissimo ghiaccio e questo ha influito sulla prestazione negativa individuale e della squadra, dato che entrambi non hanno nelle gambe il ritmo partita dei playoff. 

La serie è ferma sull'1-0 e siamo solo all'inizio. Tutto potrà ancora succedere e già a partire da domani sera - giovedì 29 marzo - in occasione di gara-2 alla Resega (ore 20.15), le sensazioni potranno essere capovolte. È anche vero però che il Lugano - se vorrà mantere vivo il sogno del titolo - dovrà assolutamente scendere in pista con un'attitudine diversa rispetto a gara-1. Conta solo la vittoria e un ipotetico 2-0 con gara-3 alla Tissot Arena metterebbe infatti i bianconeri in una situazione decisamente scomoda...

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