La formazione bianconera ha impiegato soltanto cinque partite per piegare il Friborgo e volare all'ultimo atto dove affronterà la vincente fra Bienne e Davos
LUGANO - Il Lugano è riuscito ad approdare al penultimo atto dei playoff grazie al 4-1 nella serie rifilato al Friborgo nei quarti di finale.
I bianconeri hanno messo in mostra un gioco decisamente solido a livello difensivo e sono stati abili a concretizzare al meglio le occasioni da rete che si sono creati. La forza di questa squadra è senza ombra di dubbio rappresentata dal collettivo: nonostante le numerose assenze che hanno colpito il roster infatti - da Bürgler a Brunner e da Chiesa a Vauclair per esempio - i giocatori scesi in pista al loro posto non hanno fatto rimpiangere nessuno. Il sistema di gioco attuato dall'head-coach Greg Ireland è semplice, efficace ed è in grado di produrre punti da parte di tutte le linee.
Sono 22 le reti realizzate nelle prime cinque gare di playoff e sono ben 16 gli elementi andati a punti, di cui 10 hanno realizzato almeno un gol: Hofmann (6), Lapierre (4), Lajunen, Sannitz, Cunti e Reuille (2), Vauclair, Romanenghi, Ulmer e Johnston (1). Gli unici a non essere ancora finiti sul tabellino dei marcatori sono Bertaggia, Ronchetti, Riva, Fontana, Vedova - andato però molto vicino alla rete in diverse circostanze - Sartori e Klasen, con questi ultimi due che sono scesi sul ghiaccio in una sola occasione. Si tratta di un ottimo indicatore per capire che in squadra tutti i giocatori hanno la stessa importanza, così come il loro preciso ruolo da svolgere in pista, che permette poi a tutti di andare in porta con una certa facilità.
Nell'arco dei cinque incontri il Lugano ha concesso molto spesso il pallino del gioco ai burgundi, avendo però la capacità di lasciarli sfogare e di colpire nel momento giusto in contropiede. E la tattica era sempre la stessa: creare traffico davanti alla porta avversaria e provare a sfruttare ogni tipo di rebound dell'estremo difensore. Contro il Friborgo giocare in questa maniera ha pagato, bisognerà però capire quali saranno ora le contromosse dello stratega Ireland contro il vincente fra Bienne e Davos - prossimo avversario dei bianconeri - due squadre decisamente più temibili rispetto ai burgundi. Il vantaggio è che Sannitz e compagni hanno la possibilità di beneficiare di qualche giorno di riposo in più nei confronti di seelanders e grigionesi per preparare al meglio la prossima serie.
La nota stonata - ovviamente - risponde al nome di Jani Lajunen. Il centro finlandese non ha terminato gara-5 e, nonostante la società bianconera non abbia ancora inviato un comunicato ufficiale, l'infortunio del giocatore, in seguito alla bastonata rifilatagli da Lorenz Kienzle nell'ultimo incontro, è sembrato essere piuttosto serio. Una sua ipotetica assenza in semifinale sarebbe una dura perdita per il gruppo, anche perché Lajunen, oltre ad aver contribuito a livello offensivo - 9 punti in 5 gare - si è anche sacrificato difensivamente per la squadra, prendendo colpi e bloccando una grande quantità di tiri davanti a Merzlikins. Fortunatamente però i bianconeri sono coperti per quanto riguarda gli stranieri, dato che possono vantare in rosa ancora sia Klasen sia Etem.