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NATIONAL LEAGUE«Kloten gruppo intatto, serve il giusto ritmo già nel girone. Ambrì? Può evitare la finale»

07.03.18 - 20:53
Reto Kobach, agli Aviatori con licenza B, è tornato a solcare il ghiaccio della massima serie: «All'inizio ero nervoso, ma è stato speciale. Sono a disposizione, giocherò in caso di necessità»
Keystone
«Kloten gruppo intatto, serve il giusto ritmo già nel girone. Ambrì? Può evitare la finale»
Reto Kobach, agli Aviatori con licenza B, è tornato a solcare il ghiaccio della massima serie: «All'inizio ero nervoso, ma è stato speciale. Sono a disposizione, giocherò in caso di necessità»
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KLOTEN - «Resterò al Kloten sino a fine stagione, sono a disposizione di Schläpfer, pronto a giocare in caso di necessità», queste le parole di Reto Kobach, esperto difensore che in carriera ha indossato anche le maglie di Zugo, Ambrì, Berna e Langnau in LNA, prima di passare all'Olten per due campionati e trasferirsi in seguito al Winterthur la scorsa estate.

Conclusa la stagione di Swiss League con gli zurighesi, il 37enne - prelevato con licenza B - lunedì è tornato a solcare il ghiaccio della massima serie dando manforte agli Aviatori nel match perso 4-3 contro il Langnau. Com'è stato? «Sinceramente mi sentivo come un 16enne alla sua prima partita... (ride, ndr). Prima della sfida ero nervoso, ma dopo un paio di cambi ho saputo calmarmi anche grazie all'esperienza: è stato divertente, qualcosa di differente rispetto alle ultime tre stagioni. In aprile compirò 38 anni, è stato speciale poter tornare a giocare in A. Magari sarà stata l'unica partita, non si sa... ma è stato bellissimo, peccato solo per il risultato».

È stata una sorpresa venir chiamato dal Kloten? «Decisamente, per me la A era un capitolo quasi chiuso. Non me l'aspettavo, è stata una sorpresa. Mi diverto ogni giorno ad andare a Kloten. È bello vivere questa esperienza».

Nel suo roster il Kloten può vantare anche elementi del calibro di Hollenstein e Praplan, reduci dalle recenti Olimpiadi. Eppure la stagione è stata estremamente deludente. Arrivando da "fuori", che squadra hai trovato? «La situazione è difficile, non posso sapere quel che è successo durante l'anno, al di là di quel che ho letto sui giornali. Il gruppo mi sembra intatto e la squadra è consapevole di quel che deve affrontare in queste settimane. Un aspetto che potrà aiutare è l'esperienza di Schläpfer, allenatore che a Bienne ha già vissuto una situazione del genere: potrà dare una mano importante alla squadra».

Un vantaggio, se così si può dire, è che il Kloten - a -16 dal Losanna, decimo - dovrà prepararsi esclusivamente per la finale playout senza "sprecare" energie in difficili rincorse. «Sì, si tratta di prepararsi al meglio per essere al top a livello fisico, tattico e di gioco. Dall'altra parte ci sono però ancora 6 partite da giocare e si sa che non esiste il bottone magico, per fare clic nella finale. Dobbiamo già entrare in quella modalità nelle prossime partite a livello di ritmo, intensità e concentrazione. La squadra deve affrontare queste gare come se fosse già la finale, altrimenti non sarebbe giusto verso le altre compagini, gli sponsor e i tifosi».

Da parte sua l'Ambrì, dove Kobach ha giocato per dieci stagioni, cercherà la complicata rimonta per acciuffare la decima piazza occupata dai vodesi (attualmente a +6 sui biancoblù). «Non sono assolutamente sicuro che la finale sarà contro l'Ambrì: 6-7 punti si possono recuperare, ne hanno la possibilità. Continuando a giocare come ho visto in questo periodo sono sulla buona strada».

Ultime battute sulla Swiss League, dove in stagione l'ambizioso Rapperswil ha fatto la voce grossa. «Sì, loro aspettano la chance di risalire, ma prima di tutto devono vincere il campionato. Hanno superato i quarti piuttosto facilmente contro lo Zug Academy, ma hanno ancora due turni prima di potersi giocare lo spareggio con la squadra di A e non è detto che ci riescano così agevolmente. Sarà tutt'altro che facile, in B è ancora tutto aperto», conclude il difensore Reto Kobach.

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