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HCL - L'ANALISIAncora troppi bassi: il Lugano è tutt'altro che guarito

14.01.18 - 16:02
Settimana da tre punti in tre gare per i bianconeri: la squadra di Ireland ha "respirato" ieri sera battendo nettamente il Servette, ma guai a pensare che il peggio sia alle spalle...
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Ancora troppi bassi: il Lugano è tutt'altro che guarito
Settimana da tre punti in tre gare per i bianconeri: la squadra di Ireland ha "respirato" ieri sera battendo nettamente il Servette, ma guai a pensare che il peggio sia alle spalle...
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LUGANO - Brutto, preoccupante e incapace di segnare martedì a Zugo e venerdì a Langnau, trasformato, efficace e pieno di energia ieri alla Resega contro il Servette. Il Lugano ha mostrato due volti nella settimana di partite appena andata agli archivi. 

Dopo aver vinto due derby in 24 ore lo scorso fine settimana, i bianconeri sono ripiombati in un tunnel buio alla Bossard Arena e alla Ilfis. Zero reti segnate e tanta confusione per un quadro assolutamente desolante. Poi come d'incanto, ieri contro le Aquile, Fazzini e compagni hanno ritrovato l'interruttore della luce, infilando sette reti al malcapitato Servette. Guai però a pensare che il momento di difficoltà sia alle spalle, nonostante sia giusto riconoscere la buona prova offerta contro i romandi. 

Il largo successo di ieri contro le Aquile, però, non può e non deve essere visto come un successo scaccia crisi. Greg Ireland, nelle prossime settimane, dovrà assolutamente apportare dei correttivi lavorando parecchio sul mentale dei suoi.

Alla Resega troppi giocatori stanno giocando a corrente alternata. Ieri sera Brunner e Lajunen hanno interrotto un digiuno di reti che durava da diverse partite. Hofamann, incontenibile sino a qualche settimana fa, non segna invece da 8 partite (l'ultimo suo gol risale al 19 dicembre nella sfida interna con il Davos). Nessun dramma per carità, ma la sua "spregiudicatezza" offensiva nelle ultime gare è mancata alla sua squadra. 

Ancora sconosciuto il periodo d'assenza di Linus Klasen, colpito duro venerdì a Langnau. Anche in base al suo "bollettino medico", la società deciderà poi se eventualmente andare sul mercato per ingaggiare un quinto straniero in vista del rush finale di regular season e soprattutto in vista dei playoff. 

A Lugano di tempo per rimettersi in carreggiata ce n'è eccome: le sole quattro vittorie colte nelle ultime dodici gare implicano però un deciso cambio di rotta. I bianconeri, nella prima parte di campionato, hanno ampiamente dimostrato di essere una squadra completa, cinica, quadrata e quando vuole anche in grado di offrire spettacolo. Che questi elementi possano tornare d'attualità in un Lugano invero troppo spento nell'ultimo mese abbondante...

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COMMENTI
 

GI 6 anni fa su tio
C'è chi non va considerato "guarito" mentre altri sono sempre malati....
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