L'ex allenatore del Friborgo Gerd Zenhäusern ha messo sotto la lente i primi mesi di campionato: «Non mi aspettavo di trovare il Bienne così in alto»
FRIBORGO - Ancora due turni e poi il campionato di National League si prenderà una pausa di dieci giorni per lasciar spazio alla sempre affascinante Coppa Spengler.
Sorprese positive e negative, il "suo" Friborgo, le ticinesi e l'astinenza da panchina. Gerd Zenhäusern, ex allenatore dei Dragoni e da oltre un anno responsabile del settore giovanile del club burgundo, ha messo sotto la sua lente i primi tre mesi abbondanti di campionato.
Gerd, iniziamo dal "tuo" Friborgo. La crescita, se si guarda l'andamento della scorsa stagione, è stata esponenziale...
«Reputo che la squadra sia più forte. Con gli innesti di Barry Brust in porta e Jim Slater nel ruolo di centro sono convinto che ci sia più compattezza. Pure Jonas Holos in difesa ha dato maggior solidità. È una compagine più equilibrata rispetto a quella della stagione scorsa. Quest'anno, finalmente, il Friborgo è dove deve essere».
Quale reputi sia la sorpresa positiva del campionato?
«Il Bienne. Non mi aspettavo di trovarlo così in alto».
Quindi ti ha stupito il cambio in panchina con l'allontanamento di Mike McNamara?
«Un po' sì, di solito le squadre che lottano per i playoff cambiano l'allenatore quando sono sotto la riga. A Bienne invece hanno optato per l'avvicendamento poiché erano reduci da un momento molto negativo».
... e la sorpresa negativa?
«Il Kloten. Va però riconosciuto che gli Aviatori hanno iniziato la stagione con due soli stranieri. Il livello del campionato è molto alto, regna tanto equilibrio. Concedere alla concorrenza due stranieri è sicuramente una situazione difficile. O hai un portiere e degli svizzeri fortissimi oppure succede ciò che sta accadendo al Kloten...».
Che idea ti sei fatto dell'Ambrì?
«Ha sorpreso all'inizio. Ora invece è dove tutti ad inizio campionato si aspettavano, peccato per il recente filotto di sconfitte. C'è ancora qualche piccola possibilità di agganciare il treno dei playoff, quest'anno infatti non è come in passato che già prima di Natale erano fuori. Luca Cereda mi piace molto, lavora tantissimo...».
...e del Lugano?
«Rispetto agli anni scorsi ha trovato una costanza davvero invidiabile. A livello mediatico ho notato che regna più tranquillità, si parla meno del Lugano. Questo per loro è positivo, tutto l'ambiente può infatti lavorare serenamente...».
Quanto manca a Gerd Zenhäusern la panchina?
«Un po', inutile negarlo. Quando sei stato allenatore per diverso tempo è chiaro che dopo un po' il lavoro quotidiano sulla panchina ti manchi. È più interessante dirigere una squadra che fare tabelle in Word o Excel. Ma la mia è stata una scelta personale che sto portando avanti...».
Un giorno ti rivedremo dirigere una squadra?
«Non lo so, a breve termine sicuramente no. Porto avanti il mio lavoro con i giovani del Friborgo. Però non si sa mai, quando vedi allenatori come Mike McNamara che a 68 anni guidano una squadra di National League pensi che tutto sia possibile...».