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HCAPTira tanto e non molla mai, ma quanto è cambiato questo Ambrì?

06.12.17 - 07:00
Il ghiaccio, dopo 28 partite, mostra una squadra totalmente diversa rispetto allo scorso anno. Alcune statistiche certificano i passi in avanti del nuovo corso biancoblù. Con un tasto dolente...
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La sorpresa Plastino.
La sorpresa Plastino.
Tira tanto e non molla mai, ma quanto è cambiato questo Ambrì?
Il ghiaccio, dopo 28 partite, mostra una squadra totalmente diversa rispetto allo scorso anno. Alcune statistiche certificano i passi in avanti del nuovo corso biancoblù. Con un tasto dolente...
HOCKEY: Risultati e classifiche

AMBRÌ - Alfa e omega. L’Ambrì-Piotta del presente è tutta un’altra squadra rispetto al (recente) passato. Lo dice il ghiaccio. Lo certificano le statistiche. Dopo 28 partite le scommesse di inizio stagione stanno - piano piano - dando i loro frutti. Il cambiamento di attitudine in pista è sotto gli occhi di tutti. Cereda ha saputo costruire un gruppo che lotta e pattina. Che seppur perdendo (come nella clamorosa rimonta poi non concretizzatasi a Losanna) non molla mai. Il nuovo credo hockeystico biancoblù si può estrapolare (anche) dai numeri.

Ad esempio nella statistica dei tiri in porta. L’anno scorso i leventinesi erano desolatamente in fondo a questa speciale classifica con soli 1’149 tiri scagliati verso la gabbia avversaria in tutta la regular season (media 28.98). Questa stagione, invece, i pupilli di Cereda sono quelli che hanno tirato di più in porta con ben 903 conclusioni (32.25 a partita). La percentuale realizzativa della squadra biancoblù rimane - per ora - una delle più basse della Lega (decimo posto con l’8.19% di riuscita), ma l’arrivo di Kubalik e il ritorno di Guggisberg potrebbero migliorarla. Lo sniper ceco nelle 7 partite disputate in maglia leventinese (11 punti) ha - da parte sua - contribuito a rendere più pericoloso ed efficace il powerplay. Il gioco in superiorità numerica degli uomini di Cereda è infatti il quarto della Lega con un’efficacia del 20% (22 reti su 110 possibilità). Ma giocare con l’uomo in più non ha portato solo vantaggi. Anzi. L’Ambrì è infatti la squadra che ha incassato più gol mentre giostrava in powerplay (ben sei). Senza lode e senza infamia, invece, il box play. In questo speciale esercizio i biancoblù si trovano a metà classifica sia nelle reti subite (sesto posto con 20) sia in quelle realizzate (settimo posto con due).

Il tasto dolente - Un altro dato statistico importante - soprattutto per le casse della società - è quello relativo al pubblico. E qui si tocca un tasto (piuttosto) dolente. Perché nonostante l’ottima attitudine dimostrata questa stagione e il nuovo corso che punta sull’identità e sui giovani ticinesi, i tifosi biancoblù non sono tornati a popolare la Valascia in massa. L’affluenza media alla pista si attesta infatti sulle 5'044 unità ed è la penultima dell’intera National League, davanti solo al Davos. Una disaffezione figlia della scorsa - pessima - stagione, alla quale questo Ambrì sta cercando di porre rimedio.  

Il migliore - Passando dai dati di squadra, a quelli dei singoli giocatori, una menzione speciale se la merita Matt D’Agostini. Il canadese è la vera propria anima di questo Ambrì-Piotta operaio. Dà l’esempio e paga il prezzo. Non per nulla, pur vestendo il casco da Top Scorer, è l’unico attaccante della lega presente nella top 20 della classifica dei tiri bloccati (36).

La sorpresa - Sorprendente è invece stato il rendimento di Nick Plastino. Dopo un periodo di ambientamento, il difensore - arrivato con un pedigree tutt’altro che nobile e con i crismi dello straniero low-cost - è esploso diventando un perno imprescindibile della difesa biancoblù. Il numero 44 - con i suoi 21.23 minuti di media a partita - è attualmente il giocatore più utilizzato da Cereda. Fiducia che l’italo-canadese ha ripagato realizzando 17 punti (settimo posto tra i difensori). Merita una menzione pure un compagno di nazionale di Plastino, ovvero Diego Kostner. L’attaccante azzurro è rinato nel ruolo di centro ed è attualmente il miglior biancoblù nella classifica del +/- (+5).

La delusione  - L’alfa e l’omega può venir applicato pure agli stranieri. Perché tanto ha sorpreso in positivo Plastino, tanto ha deluso il suo ex compagno nello Slovan Bratislava Jeff Taffe. Il centro americano - confinato in tribuna dopo l’arrivo di Kubalik e autore di sole 2 reti in 22 partite - è risultato un pesce fuor d’acqua negli schemi leventinesi. La sua velocità tartarughesca, poi, mal si abbina con il gioco tutto rapidità e pressione voluto da Cereda. Stagione difficile pure per Lukas Lhotak che detiene il peggior bilancio +/- della squadra (-13) e per Adrien Lauper, solo un punto in 26 partite e -9 nel +/-.

I numeri, certo, non dicono tutto. Ma l’Ambrì del nuovo corso è lì. A un punto dalla linea che separa le otto elette dalle quattro condannate. E chissà che con un po’ di cinismo in più quel sogno - a settembre considerato un po’ da tutti impossibile - non possa trasformarsi in realtà.

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COMMENTI
 

Meridiana 6 anni fa su tio
Saranno contenti gli azionisti dopo la prossima Assemblea straordinaria trovando il balore delle azioni dimezzato e pagando oer le nuove una quota superiore del 200% del valore effettivo, Rdgalo di S.Nicolao ? Buone Feste

GI 6 anni fa su tio
Considerato come il Kloten possa già essere considerato un dei quattro.....attorno alla riga sono pure in quattro per una sola poltrona....auguri....importante sarà crederci !

sergejville 6 anni fa su tio
nn mollare e tirare tanto e ottima condizione fisica era l'unica via da percorrere, siamo onesti. Così come l'innesto di Cereda e Duca. Scelte quasi "obbligate".
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