Dopo una stagione, l'ultima, funestata dai noti problemi fisici, il top scorer dell'Ambrì-Piotta ha ritrovato fiducia e reti. Ora capeggia una classifica dei marcatori che parla scandinavo
AMBRÌ - Rinascita. Rivalsa. Rivincita. Chiamatela come volete. Dopo una stagione, l'ultima, tormentata dai dubbi e funestata da infortuni e problemi fisici, Matt D'Agostini è tornato. Dopo una regular season di stenti, condita con la miseria di 9 insipidi punti (5 gol e 4 assist) in 23 partite, la fame del cecchino canadese è ritornata a farsi sentire. Più forte che mai. Affamato come ai tempi del Ginevra, recuperato sia nel fisico che nel mentale, nelle prime tre giornate di campionato il numero 36 dei biancoblù ha già messo sul piatto più della metà dei punti ottenuti la stagione scorsa (2 gol e 3 assist), insaporendo le sue prestazioni con tanta sostanza, dedizione e impegno.
Ritorno al passato - D'altronde il D'Agostini (non) ammirato la scorsa stagione era troppo brutto per essere quello vero. Troppo lontano da quello applaudito nei suoi due anni trascorsi alle Vernets dove aveva realizzato 93 punti (44 reti) in 105 partite. La rinascita del numero 36 - il cui rinnovo aveva fatto storcere il naso a più di una persona - passa anche da Luca Cereda. Il suo gioco, improntato su fore-checking asfissiante, velocità e pattinaggio, si addice totalmente alle caratteristiche del canadese, che con l'austriaco Zwerger e il connazionale Emmerton, forma una prima linea temibile e autrice di tutte e cinque le reti realizzate dai biancoblù in questo avvio stagionale. Con i suoi cinque punti D'Agostini è tra i top scorer del campionato. E proprio la classifica dei marcatori mostra, nonostante la crescita esponenziale dei giocatori svizzeri, quanto gli stranieri facciano ancora la differenza (a livello contabile) nel nostro campionato.
Scandinavi al potere - Sebbene il dato sia chiaramente provvisorio, visto che sono passate solo tre partite, tra i sette leader appaiati in vetta con cinque punti troviamo ben sei giocatori di esportazione. E ben cinque scandinavi. I due finlandesi Antti Eekinjuntti e Eero Elo hanno illuminato il gioco del Langnau, trovando già un'ottima intesa. Il primo - ala proveniente dai Lahti Pelicans - come suggeritore di assist al miele. Il secondo come finalizzatore implacabile. Bella pure l'intesa creatasi tra Robert Nilsson (svedese con licenza svizzera) e l'ex bianconero Fredrik Pettersson. La mente, con i suoi passaggi e la sua visione di gioco, e il braccio - con il suo tiro al fulmicotone - degli ZSC Lions. Un altro svedese che ha subito presentato le sue credenziali da sniper è Viktor Stalberg, che nelle prime due giornate di campionato ha messo in mostra il suo slapshot chirurgico e potentissimo. Pure il poker offensivo del Bienne - composto da Rajala, Earl, Micflikier e Pouilot - ha iniziato alla grande, trascinando i Seeländer con sei gol. L'importanza degli stranieri per il nostro campionato. L'importanza di aver ritrovato Matt D'Agostini per l'Ambrì.